
di Lorenzo Di Cola
Inter ed Empoli salutano la Serie A con una partita vivacissima, caratterizzata da un secondo tempo da 7 goal. La squadra di casa va in vantaggio con Palacio e Icardi e viene raggiunta, dopo pochi minuti, da Mchelidze e Pucciarelli. Dopo altri due goal neroazzurri, firmati da Brozovic e Icardi (capocannoniere a pari merito con Luca Toni con 22 goal), i Toscani trovano il terzo goal grazie ancora a Mchelidze.
INTER
HANDANOVIC 6: protetto come un bagnante in presenza della bandiera rossa, subisce 3 goal su 4 tiri complessivi. INDIFESO
NAGATOMO 6: quando scarica il suo sinistro nel primo tempo, la Curva Nord pensa ad un finale simile a quello di Hiroshima e Nagasaki. Il Giapponese, però, per poco non trova il goal. ALLARME ROSSO
RANOCCHIA 5.5: affidabile e sicuro come un prodotto alimentare scaduto, nel secondo tempo viene fischiato dal popolo neroazzurro. BRUTTO ANATROCCOLO
FELIPE 6: torna in campo e si fa male stracciando il record (già suo) di infortunio più veloce della Serie A. MURANO – dal min. 21 SANTON 6: perde Croce in occasione dei goal empolesi ma, per il resto, è un ottimo punto da cui ripartire. VIA CRUCIS
JUAN JESUS 5.5: gestisce la difesa con la sicurezza di un ragazzino che conduce un’automobile durante la prima lezione di guida e diventa un ottimo sbocco per gli attacchi dell’Empoli. SENSO UNICO
BROZOVIC 6.5: dopo il goal già fatto contro la Juve rubatogli da Icardi, riesce a segnare il primo (e forse ultimo) goal in Serie A. MEGLIO TARDI CHE MAI
MEDEL 6: difende meglio di Ranocchia e Juan Jesus messi insieme, pur giocando sulla linea di centrocampo. DEFENDER
KOVACIC 7: nel primo tempo cerca di prenotare con lo smartphone un hotel a basso costo per le vacanze estive. Nella ripresa inizia a giocare e regalare giocate. PART TIME – dal min. 83 PODOLSKI s.v.
HERNANES 6: usa il doppio passo per dribblare anche i giornalisti che vogliono intervistarlo nell’intervallo. Torna in campo e cresce insieme a tutta la squadra. FUNGO
PALACIO 7: il tandem con Icardi funziona sempre più e, dal prossimo anno, i due parteciperanno anche al Giro d’Italia. MAGLIA ROSA – dal min. 90 DIMARCO s.v.
ICARDI 7.5: apre la sua giornata realizzativa con un assist e la chiude con una doppietta che lo porta in cima alla classifica dei cannonieri a pari merito con Toni. Nella notte realizza la tripletta con Wanda Nara. CAPOCANNONIERE
EMPOLI
BASSI 6: amico di infanzia del nipotino di Luca Toni, cerca di negare a Icardi il titolo di capocannoniere ma non riesce ad impedire la doppietta dell’Argentino. ALTI E BASSI
LAURINI 5: formerebbe un’ottima coppia (non) difensiva con Andrea Ranocchia. ROSPO – dal min. 54 MARIO RUI 5: si fa saltare con facilità anche da Medel e Juan Jesus. OSTACOLO BASSO
RUGANI 5.5: gioca tutti i minuti del campionato di Serie A 2014-2015 senza prendere cartellini dimostrandosi un degno clone di Iron Man. JAVIER ZANETTI
BARBA 5.5: distratto dalla recente nascita del figlio, sta già pensando ad un sobrio luogo per battezzare il piccolo. BARBAPAPÀ – dal min. 69 TONELLI s.v.
HYSAJ 5.5: il Profeta d’Albania va a corrente alternata: quando spinge illumina, quando difende va in corto circuito. LAMPADINA
VECINO 5.5: perde il confronto diretto con il collega Medel, portando a casa soltanto 4 tibie. Il Cileno, invece, riesce a rimediarne una dozzina. SOVRASTATO
VALDIFIORI 6: prova a fare del prato di San Siro una val di fiori, arando caviglie e piedi avversari. EL JARDINERO
CROCE 6.5: salta Ranocchia (sarebbe grave il contrario), beffa Santon e si dimostra pericolosissimo in zona goal. CRUZ
SAPONARA 4.5: quando scorge San Siro dal finestrino del pullman si ricorda del suo passato milanista e torna a giocare ai livelli espressi nella militanza rossonera. INGUARDABILE – dal min. 43 VERDI 6.5: entra in campo, cambia la musica e fornisce l’assist a Pucciarelli. GIUSEPPE
PUCCIARELLI 6.5: si dimostra una terribile spina nel fianco dei difensori dell’Inter (quale attaccante di Serie A non lo sarebbe?) e colpisce ripetutamente la retroguardia neroazzurra. PUCCIA SUL BAGNATO
MCHELIDZE 7: Maccarone lo ha tenuto fuori per tutta la stagione ma, quando è stato chiamato in causa, ha sempre fatto il suo dimostrandosi un dittatore delle aree avversarie. MIAO ZEDONG