‘Magia del Fare’, la voce delle idee

1 giugno 2015 | 16:53
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‘Magia del Fare’, la voce delle idee

di Gioia Chiostri

Altro che morta; altro che rinunciataria, lamentosa e sconfitta; la Marsica è più viva che mai. Arrivare secondi ad una competizione, significa percepire il lato oscuro dei riflettori bollenti di luce. Significa essere idolatrati e dimenticati nel giro di un solo batticuore. Speriamo non sia questo il destino che il futuro ha in serbo per la Fiera Campionaria ‘Magia del Fare’ di Avezzano, sbarcata due giorni fa sul suolo marsicano. Si tratta della vetrina fisica per eccellenza delle specialità territoriali: un villaggio riprodotto su scala locale, provvisto di due padiglioni espositivi e, novità di quest’anno, di una mini cittadella Expo.

Uno solo il grido di battaglia: dare voce alle progettualità locali. Il territorio vuole farcela, vuole corrodere quella piaga di afasia che lo dichiara, spesse volte, in decadenza. Fra luci che si spengono su industrie da sempre attive ed energiche nella zona (Cartiera Burgo) e nuovi fari di frontiera che sembrano accendersi su piccoli spazi di artigianato mai del tutto sepolti – il ritorno delle cose fatte in casa – il mercato della terra e dei suoi prodotti più o meno rielaborati è arrivato a spegnere tre candeline belle intense e numinose.

{{*ExtraImg_244379_ArtImgCenter_500x373_}}Il sindaco di Avezzano, Giovanni Di Pangrazio, presente come un soldato fra i soldati al taglio del nastro istituzionale, accompagnato dal neoeletto presidente provinciale e dal presidente del Consiglio regionale, avverte i suoi concittadini: «Avezzano si pone come il punto di riferimento assodato di tutti i Comuni della Marsica; ‘Magia del Fare’ è un appuntamento fieristico importante, che, oramai, rientra nell’agenda regionale degli eventi da non perdere. Assieme alla associazioni di categoria – Confcommercio, Confartigianato e Confesercenti – e attraverso manifestazioni di questa natura, puntiamo, ovviamente, a rilanciare il territorio. L’economia è in difficoltà, questo è un dato certo, purtroppo; ma bisogna ripartire dalla base per prevedere un futuro di crescita e di risalita».

Ripartire dalla base, inoltre, anche per la Politica: «oggi – afferma il primo cittadino a IlCapoluogo.it – non ne possiamo più di osservare passivamente ciò che avviene a livello nazionale. La sinergia è la chiave di volta del rilancio: mi aspetto di aumentare il successo e non solo di bissare quello dello scorso anno. Quest’anno, abbiamo stretto ancora di più la collaborazione con le associazioni di categoria e anche con la Camera di Commercio aquilana, che ha anche sostenuto la Fiera con un incentivo economico». Qual è il messaggio diretto ai giovani della Marsica, postulando eventi della stessa stregua di ‘Magia del Fare’? «Speranza. I giovani – continua Di Pangrazio – non devono essere ammutoliti, ma devono essere messi in condizione di ritrovare la tenacia e la forza anche nelle difficoltà».

Ospite d’onore e visitatore curioso e previdente, il vicepresidente della Giunta regionale, Giovanni Lolli, giunto ad Avezzano per il primo giorno di Fiera «con lo stupore tipico di un amico della terra e di un amante della progettualità resa concreta». In città, dichiara di aver trovato un clima bellissimo, colmo di vitalità. La zona industriale si ripopola di perché e per come. «Conosco benissimo la Marsica – afferma – e posso dire con certezza che è una delle terre più vitali d’Abruzzo, composta di gente che sa lavorare, che ha idee e che, soprattutto, ha voglia di rischiare. Noi, per ciò che concerne l’operato regionale, dobbiamo essere in grado di fornirle molto di più di quanto è stato fatto in questi anni. La Marsica ha bisogno delle giuste opportunità per dimostrare tutto ciò che è in grado di fare. ‘Magia del Fare’ è un’iniziativa che si protende esattamente in questa direzione». Lolli dipinge, poi, le ali di una promessa: «Faremo altre iniziative di questo tipo, poiché, a mio avviso, gli investimenti devono essere concentrati soprattutto laddove il ‘cavallo beve’, ossia laddove c’è gente predisposta ad acquisire risorse e a tradurle in lavoro. Nella Marsica ve n’è tanta di gente così; la mia presenza oggi – avverte – è in continuità con le iniziative che, da quando sono in campo, sto cercando di portare avanti, con un occhio particolare rivolto proprio a questo territorio. Bisogna difendere a spada tratta le aziende che rischiano di chiudere, come la Burgo, e, d’altro canto, bisogna puntare tantissimo su aziende forti che, per fortuna, stanno andando molto bene, come LFoundry-Micron e Telespazio. Però, nello stesso tempo, non bisogna mai dimenticare che la Marsica ha una vocazione particolare, ossia è un territorio dove nascono e crescono imprese con meno di dieci dipendenti: questa è la vera forza vitale di questo meraviglioso territorio».

Ci si lamenta della crisi materiale. Per fortuna, però, non sembra essere finita del burrone del dimenticatoio la verve spirituale marsicana. Lorenzo Angelone, presidente di Confartigianato Imprese Avezzano, ha battezzato, assieme ai suoi alleati di categoria, la Fiera della rinascita: «L’evento è arrivato al terzo anno di esecuzione, supportato dal fortunato gemellaggio fra le tre associazioni di categoria a capo. Ci troviamo di fronte ad un bel matrimonio volto a fortificare e a sostenere la produzione delle nostre imprese. Questo è il nocciolo del nostro lavoro, anche fieristico: far in modo che le imprese siano sempre attive sul campo e, soprattutto, ben equipaggiate». In un anno, la Fiera Campionaria ha confermato la sua natura espositiva: anche l’edizione del 2015, di fatti, ha adottato, come figli, circa 120 stand totali, fra cui alcuni provenienti anche da fuori Regione. «Quest’anno – continua Angelone – c’è qualche bella novità: i padiglioni, ad esempio, sono stati arredati in modo differente rispetto allo scorso anno; abbiamo curato di più il lato estetico, perché anche l’occhio (del visitatore) vuole la sua parte. La vetrina è tale anche grazie al modo di esporre: quest’anno abbiamo cercato di pigiare su questo tasto». Aspettative speranzose per il volto simbolo di Confartigianato: si punta ad aumentare il numero delle persone visitatrici della Fiera. «Saranno quattro giorni di festa effettiva, per via del Ponte del 2 giugno. Speriamo di invogliare gente curiosa a venirci a trovare. ‘Magia del Fare’ è un party puro per la città e per il territorio Marsica».

Stand per tutti i gusti, quest’anno. Si parte dalle classiche proposte marsicane, fatte di enogastronomia di fiducia, per approdare, poi, a specialità della costa abruzzese, come l’olio di Cepagatti. Hanno superato i confini regionali d’Abruzzo, la Puglia con le sue leccornie e l’artigianato siciliano. Ed è proprio dalle tre associazioni di categoria, gemellate in un connubio salvavita per le imprese, che proviene il consiglio per la ‘meglio gioventù’ nostrana: «Fate impresa; credere nel successo delle vostre idee: con Confartigianato, abbiamo dato seguito – dice Angelone – ad un progetto meraviglioso, quale quello di portare il lume dell’artigiano all’interno delle scuole, fra i più giovani; un progetto, questo, finanziato dal Gal Gran Sasso Velino grazie al sostegno di fondi comunitari».

{{*ExtraImg_244380_ArtImgCenter_500x373_}}Sorridente e propositivo, il presidente di Confcommercio L’Aquila, Roberto Donatelli, il quale ha battezzato la terza edizione della Fiera Campionaria ‘Magia del Fare’ con queste esatte parole: «Ho sempre creduto nel potere taumaturgico della Fiera e del Mercato che si va a sviluppare all’interno di essa. Quest’anno, l’appoggio di Confcommercio si riconferma tale: non ci siamo tirati indietro tre anni fa, quando la mostra-mercato toccava la fatiscenza, non ci tiriamo indietro, a maggior ragione, ora che notiamo i primi risultati attivi. Noi di Confcommercio abbiamo tenacemente portato avanti questo sogno che abbraccia tutto un territorio, grazie, quest’anno, anche alla Camera di Commercio. Lo scopo è progredire ogni anno e fare sempre meglio. Noi, organizzazioni al fianco delle imprese e della terra madre, speriamo di ampliare il nostro raggio di azione e di inglobare altre imprese e start up. L’Abruzzo è, citando un progetto patrocinato anche da Confcommercio, tutto da scoprire».

{{*ExtraImg_244381_ArtImgCenter_500x373_}}Benedizione di spessore anche dalla terza delle associazioni di categoria madrine della Fiera. Il presidente di Confesercenti Aq, Domenico Venditti, riveste d’importanza, con il suo augurio, tutto il settore delle piccole e medie imprese. «Loro sono, tout court, la tessitura dell’economia: il ruolo della sinergia, in questo senso, è importante perché, come dico sempre, da soli non si va da nessuna parte. Bisogna credere nei connubi e nelle collaborazioni, oggi più di prima. La fiera – afferma con forza – ogni anno cresce sempre di più; oramai ha preso talmente piede, anche a livello interregionale, che Avezzano sta, man mano, divenendo un polo attrattivo di prestigio e d’incontro. Le fiere fanno bene al territorio e, in un momento così buio, le associazioni devono assolutamente monitorare le realtà imprenditoriali, cercando di portare loro una ventata di ottimismo». Avezzano e la sua Fiera provengono da due anni passati di successo di presenze e amore per l’impresa riscoperto e ritrovato. Quest’anno, l’odore della tecnica, del prestigio, della versatilità e della tenacia si percepisce, forse, ancor di più, visti i tempi che si ostinano a correre. Domenica di fuoco, sotto un cielo terso al comincio e grigio alla fine: nonostante la pioggia, i padiglioni A e B fieristici si sono riempiti di menti, cuori e animi voraci. «La cittadinanza – conferma Venditti – deve venire a tastare con mano la scienza che vi è dietro ogni idea di impresa. Noi custodiamo le ali delle imprese che spiccano il volo: mi appello alla Marsica, che venga a vedere il loro librarsi in un’aria diversa, raggiante». Verba volant, scripta manent. Oggi, ad Avezzano, si riscrivono le coordinate dello sviluppo.

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