‘Caro magistrato, ti scrivo’: una lettera da Sassa

4 giugno 2015 | 14:43
Share0
‘Caro magistrato, ti scrivo’: una lettera da Sassa

«Caro Magistrato, ti scrivo…».

Questa è la storia di Lorenzo Croce, un alunno frequentante il secondo anno della Scuola Media di Sassa. Lorenzo ha partecipato ad un concorso nazionale dal titolo di ‘Caro magistrato ti scrivo’.

Proprio la sua scuola, a seguito di una dura elezione, è stata scelta per andare a Roma. Tempo fa, il magistrato, con la signora Boda, è venuto nella classe di Lorenzo per invitare lui e i suoi compagni ad andare a parlare nella capitale con il Ministro della Pubblica Istruzione in persona.

«Poi però – avverte Lorenzo – ci fanno sapere che non possiamo più andare. A questo punto, io e i miei compagni di classe vorremmo tanto una risposta sul perché».

E allora…

«Caro magistrato,

ti scriviamo di nuovo, dopo la pubblicazione delle nostre lettere, quelle che tu hai definito tra le più belle e significative. Per questo motivo hai scelto la nostra Scuola Secondaria di Sassa fra tutte quelle partecipanti e sei venuto insieme alla Signora Boda per conoscerci e rispondere alle nostre domande».

«Anche la Signora Boda è rimasta talmente contenta di noi che ci ha invitato a Roma il 3 giugno per partecipare ad un incontro sulla ricostruzione scolastica a L’Aquila, la nostra amatissima città, dove tanti di noi vanno a scuola ancora nei MUSP. Abbiamo capito che potevamo parlare con la Ministra della Pubblica Istruzione Giannini della nostra realtà, quella che viviamo ogni giorno in moduli ad uso scolastico provvisori e che lei ci avrebbe aiutato a farci sentire che non ce la facciamo più, che rivogliamo una scuola vera».

«Poi tramite la nostra maestra abbiamo saputo che l’incontro con noi è stato rimandato…. a data da stabilire, mentre si farà quello con gli adulti.

Noi ti chiediamo: a quando è stato rimandato? Noi abbiamo imparato dai nostri MUSP ( modulo uso scolastico PROVVISORIO) che quella P di provvisorio,a 6 anni dal terremoto,sta diventando una D di DEFINITIVO. Ora abbiamo paura che “rimandato” significhi che non sarà mai più effettuato. C’ era stata fatta una promessa… .

Caro magistrato, cosa ne pensi? Ci spieghi perché noi non possiamo più partecipare all’incontro?»

Firmato Lorenzo e la squadra di Lorenzo, la sua classe.