
di Valter Marcone
Andare per le strade della città
dalle immagini addormentate
tra le case grigie impassibili
a quel rituale della vita sfuggita
che conserva in fondo all’anima
l’infermità del tempo
e la voglia di piangere,
che lascia consumare
quello sguardo un po’ bambino
sulle cose, sui colori, sui visi che odorano
di fondotinta e dopo barba.
Dolci passioni
così colano come cere
sulle strade dall’afrore
della polvere
e dell’umido degli scantinati
ormai a vista nell’aria
del primo sole del mattino.
Amici amici della città
si vede il mondo
negli occhi aperti dei muri
spalancati senza ritegno
e in loro una verità
un sorriso profondo:
il cumulo della vita
che a stento ti fa ripetere
chissà-se-resterà-qualcosa-di-noi.
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