Ecco perché muore la scuola estiva all’Aquila

13 giugno 2015 | 19:57
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Ecco perché muore la scuola estiva all’Aquila

Nell’estate del 2014 molte scuole statali del comune di L’Aquila e del cratere hanno avviato con le risorse dell’OPCM la cosiddetta “scuola estiva” , una interessante e importante iniziativa che ha permesso a tantissimi bambini e ragazzi di partecipare per tutta l’estate

ad attività educative. Questo è stato possibile grazie all’impegno di dirigenti scolastici,

direttori dei servizi, docenti ,assistenti amministrativi e collaboratori scolastici che hanno lavorato dopo la chiusura delle lezioni e per tutta l’estate , per rendere operative le attività che hanno coinvolto anche esperti ed associazioni esterne.

Le attività si sono completate con grande soddisfazione degli studenti e dei genitori che hanno espresso giudizi molto positivi nei monitoraggi effettuati dalle scuole. Ovviamente tutti gli operatori si aspettavano di essere retribuiti al massimo entro l’autunno del 2014.

L’ufficio scolastico regionale Abruzzo ha chiesto una prima rendicontazione regolarmente fornita a fine estate, poi

ancora altra rendicontazione a dicembre 2014 sul modello che la Regione Abruzzo usa per i fondi dell’Unione Europea, regolarmente fornita e finalmente il saldo delle risorse è

arrivato a maggio 2015. Si scopre però che non viene riconosciuto il compenso per il personale amministrativo e per i collaboratori scolastici, hanno lavorato gratis , lo sanno dopo un anno e non si comprende il perché, visto che per loro il contratto nazionale prevede ulteriore retribuzione per prestazioni intensificate. I docenti invece non si vedono riconosciuto il lavoro di coordinamento e altre voci del progetto iniziale ,il saldo inviato alle scuole è inferiore alle loro aspettative ,e si vedono ridotti i loro compensi. Risultato di

queste molestie burocratiche dell’USR Abruzzo è che la scuola estiva per il 2015 nelle scuole statali non si farà, i bambini ed i ragazzi perderanno una bella occasione per imparare divertendosi e i genitori si dovranno ancora una volta arrangiare. E per finire in

bellezza ,potrebbe succedere che i fondi OPCM destinati alle scuole ritorneranno nelle casse del ministero dell’economia.