
Il prossimo 24 giugno, dopo circa otto mesi, i periti nominati dalla procura della repubblica dell’Aquila presenteranno la perizia con i risultati delle prove statiche e sulla qualità dei materiali del balcone in legno caduto nel progetto Case di Cese di Preturo (L’Aquila)e della palazzina, in particolare i solai, dello stesso insediamento.
Nella prima parte del mese di luglio potrebbe esserci la svolta nell’inchiesta scattata in seguito alla caduta del balcone, lo scorso 2 settembre, «per difetti di costruzione e utilizzo di materiale scadente»: il pm titolare dell’inchiesta, Roberta D’Avolio, dopo l’esame delle carte, potrebbe notificare gli avvisi di garanzia agli indagati che secondo quanto si è appreso nei mesi scorsi sarebbero 39, tra responsabili delle varie filiere e dirigenti dei vari enti coinvolti.
Il cedimento del balcone in legno caduto dal secondo al primo piano, dove per fortuna in quel momento non sostava nessuno, ha portato ad effettuare i controlli e poi a mettere in sigilli nella palazzina dove lo stesso balcone è caduto e al sequestro di 800 balconi, dello stesso tipo, in circa 500 appartamenti disseminati in 5 delle 19 new town del progetto Case, il mega appalto voluto dall’allora premier Silvio Berlusconi, che ha determinato la realizzazione di circa 4500 alloggi antisismici dove hanno trovato un tetto oltre 16mila aquilani.
Secondo quanto si è appreso da fonti vicine alla procura in questo lungo periodo di attesa dei riscontri dei periti, i magistrati hanno ricevuto rassicurazioni sulla staticità delle palazzine, ragione per la quale non sono scattate azioni stringenti come nel caso dei balconi che sono stati sequestrati e come avevano anticipato le indagini del corpo forestale dello Stato.
Tra le altre cose, rispetto a quanto inizialmente ipotizzato i tempi si sono allungati perché i periti hanno usufruito di 5 proroghe da un mese ciascuna dopo i primi 60 giorni di tempo.