«Niente legge, niente fondi, niente ricostruzione»

17 giugno 2015 | 13:56
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«Niente legge, niente fondi, niente ricostruzione»

«Ormai è una tela di Penelope. Il Pd disfa di notte ciò che annuncia con enfasi di giorno». A sottolinearlo, attraverso una nota, è il consigliere comunale Roberto Tinari (Forza Italia).

«L’avvento del governo Renzi e della sottosegretaria De Micheli – sottolinea Tinari – era stato salutato da tutto lo stato maggiore locale del partito, con in testa il sindaco Cialente, come una manna dal cielo, cui erano seguiti proclami carichi di entusiasmo dai quali si evinceva che gli aquilani sarebbero stati più ricchi (grazie all’insediamento di nuove aziende) e più felici (grazie ad una svolta nella ricostruzione). Oggi scopriamo che i fondi decantati e sbandierati non ci sono e, con rara faccia tosta, si pubblicano elenchi “a mero titolo informativo”, cui seguono improbabili spiegazioni, condite dai soliti, immancabili scaricabarile, nei quali, ormai, il sindaco Cialente è campione mondiale».

«Per non parlare della nuova legge sulla ricostruzione – aggiunge il consigliere – annunciata come il Verbo che avrebbe finalmente risolto gli annosi problemi che affliggono imprese e cittadini e rivelatasi, invece, l’ennesimo pastrocchio che riesce a scontentare tutti e che, lungi dal dare qualche risposta, cancella anche quelle poche che ci erano state date finora. Insomma, niente legge, niente fondi, niente ricostruzione».

«Caro sindaco, a mero titolo informativo, per citare la formula a lei cara, gli aquilani non ne possono più – sottolinea Tinari – Non ci interessa sapere di chi è la colpa, dopo sei anni vorremmo finalmente avere due certezze sulla ricostruzione, sapere quando potremo tornare nelle nostre case, riaprire le attività commerciali, poter avere finalmente il nostro centro storico, i nostri luoghi di aggregazione, le nostre scuole. Adesso ci si mette pure l’aumento abnorme delle tasse, a fronte di servizi sempre più scarsi, a mettere a dura prova la pazienza degli aquilani e a convincere ad andarsene i pochi che sono rimasti. Peggio, davvero, non si può fare».

«Un’amministrazione che non risolve i problemi, non è in grado di dare risposte, e, in una città che versa nel degrado e con pessimi servizi, ha il coraggio di aumentare le tasse in maniera indecente, merita solo di andare a casa», conclude Tinari.