«Mi devi 3 tazze, io una birra annacquata»

18 giugno 2015 | 17:22
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«Mi devi 3 tazze, io una birra annacquata»

di Gioia Chiostri

L’abbiamo sentita, canticchiata, imparata a memoria, subita, rielaborata e, in ogni contesto, reinterpretata. Parliamo di lei, la vera regina della televisione promozionale estiva italiana: la lunghissima sigla rappata della pubblicità del Cono 5 Stelle Sammontana. Un martello pneumatico, forse, sarebbe stato meno molesto. Eppure, quest’anno, c’è una succulenta novità per gli amanti delle risate a costo zero.

Gratuitamente e senza sforzi, è scesa, di fatti, dalle innevate piste di Campo Imperatore, la sua versione in chiave aquilana. Si sa, laddove si respira aria di tormentone, si scova anche lui, il suo spietato fratello gemello: la parodia. Ci ha pensato L’Aquila, stavolta, a dipingere un rap tutt’altro che banale. Molesto forse sì, ma solo per chi non conosce i tanti luoghi comuni che avvezzano, sin dagli albori, la magnifica terra aquilana.

Nel capoluogo di Regione, in breve, il ‘misterioso’ e da tante bocche bistrattato piano neve comunale è stato scelto come oggetto del nuovo video di ‘esaurimento’ caricaturale. A firmare il tutto, è stato ancora una volta Alessandro, il giovane amico de [i]IlCapoluogo.it[/i], ideatore del canale di diffusione ‘spacca-ganasce per le risate’ di ‘Ngulo che Strina’.

Il video è balzato sulla rete all’incirca un anno fa, ossia al coincidere del momento clou di diffusione della mitica pubblicità su ciò che è e ciò che non è la ‘vera estate italiana’. «La parodia è nata – ci spiega l’ideatore – dalla presa di coscienza di una ‘bassa sopportazione’ della pubblicità originale; non sono un grande amante del Rap, ma devo ammettere che il brano musicato è davvero un buon pezzo, tant’è che, non appena lo sentii, pensai: ‘Questa melodia di sottofondo renderebbe poetico anche leggere la ricetta di preparazione di una crostata alle more’. E’ stato l’incontro di menti con il mio amico Luca a rendere possibile la parodia aquilana: abbiamo deciso di sostituire il testo originale con fatti ed eventi di un tipico inverno trascorso a L’Aquila; il risultato è udibile da tutti. Non vogliamo definirci neanche lontanamente dei musicisti; per la stesura definitiva, abbiamo impiegato all’incirca un pomeriggio intero».

Ad ascoltarlo bene, potremmo definirlo un pezzo aquilano doc: un breve video che racchiude, in meno di due minuti di esecuzione, parole ed immagini tipiche della stagione invernale aquilana.

{{*ExtraImg_245954_ArtImgRight_300x168_}}Quali sono, secondo gli ideatori, le più caratteristiche? «Sicuramente quelle riguardanti i giochi in mezzo alla neve o gli sport possibili da praticare sempre su di essa. Alcuni spezzoni, inoltre, sono una testimonianza tangibile dell’incredibile nevicata avvenuta nell’anno 2012, quando la città di L’Aquila, cioè, rimase praticamente paralizzata per diversi giorni; tutti noi, allora, tornammo, per un breve momento, bambini».

Nel video, in realtà, viene quasi ‘invaso’ lo spesso reticolo di anonimato che Alessandro ha innalzato attorno alla realtà virtuale di ‘Ngulo che Strina’: vi si scorgono, di fatti, alcuni frammenti di video elaborati che lo ritraggono assieme ad altri suoi amici proprio sulla neve, ma, per la sua tutela di pensatore autoironico ed ironico, non diremmo mai quali essi siano.

Nella video-parodia, si fa riferimento al mistico ‘piano neve comunale’: una sorta di Santo Graal per i cittadini aquilani. Nel contributo, ad un certo punto, infatti, si afferma: ‘[i]Il sindaco ha il piano neve, ma non lo sa suonare[/i]’.

Qualche consiglio dalla produzione di ‘Ngulo che Strina’ al primo cittadino aquilano per l’inverno 2016? «Sicuramente – scherzano i due – se interrogati, consiglieremmo di istituire il coprifuoco per chi non sa guidare sulla neve e di promuovere, inoltre, dei corsi di guida appositi».

Tante, nel video, le frasi dette e ripetute che costellano, nella realtà, il ‘nuovo’ modo di vivere aquilano; molte di esse sono delle vere e proprie pietre scagliate contro il muro dell’ovvietà: ‘I conti li farò quando la mia casa sarà ristrutturata’: ancora si sentono gli urti del terremoto, a distanza di sei anni circa. «Il peso del sisma e del suo triste lascito – affermano i ragazzi – si sentirà sempre, in qualche modo; spero solo che, con i nostri contributi video scaccia-lacrime, si possa alleggerire almeno di un singolo mattone, il tremendo carico personale di ogni aquilano vivente».

E, per chiudere in bellezza il mitico video-parodia, sbuca lui: lo sconosciuto anziano, apparentemente proveniente dalla costa, intervistato dal TG Regione. Perché questa scelta? «Perché faceva ridere, semplicemente; alcuni utenti aquilani si sono, in realtà, risentiti per il fatto che il dialetto del signore anziano inquadrato non sia autoctono, ma proveniente dalla costa d’Abruzzo. In realtà – concludono i due – se proprio volessimo trovare un significato forzato in questa scelta finale, si potrebbe addurre il fatto che, vista la sua veneranda età, insegni semplicemente che noi, in fondo, viviamo in una splendida città di montagna e che, quindi, dovremmo essere abituati ad affrontare la minacciosa emergenza neve. A riflettervi bene, in questa ‘moderna’ incapacità di resistenza, siamo simili ai nostri ‘nemici’ costieri».