Una dipendente dell’Ente Parco risponde a Cialente su seggiovia Fontari

19 giugno 2015 | 14:33
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Una dipendente dell’Ente Parco risponde a Cialente su seggiovia Fontari

Daniela Tinti, dipendente dell’Ente Parco Nazionale del Gran

Sasso e Monti della Laga e incaricata alla redazione

del parere di carattere tecnico-scientifico sullo studio per la

Valutazione di Incidenza Ambientale relativamente al progetto di

rifacimento della seggiovia delle Fontari, risponde al Sindaco dell’Aquila massimo Cialente.

Scrive una lettera aperta al Sindaco dell’Aquila Massimo Cialente.

[i]Gent.mo Sindaco della città dell’Aquila Dott. Massimo Cialente,

mi permetto di scriverle in risposta al suo ultimo post pubblicato sulla

vicenda delle Fontari sulla sua pagina fb in quanto da più parti mi è

giunta la segnalazione di un mio coinvolgimento nel merito dello stesso.

E questo non è stato piacevole.

Lo faccio anche perché non è la prima volta che, nello svolgimento del

mio lavoro, mi trovo a dover rendere conto del mio operato su questioni

che vengono riportate o rese pubbliche in maniera, a mio avviso

strumentalmente, distorta. Una volta ho addirittura dovuto procedere per

vie legali per difendermi da accuse offensive e diffamatorie e di fatto,

in seguito a questa vicenda, gran parte del lavoro di promozione da me

svolto negli ultimi 4 anni, è andato perso. Non vorrei dover ripetere

l’azione legale in quanto, come può immaginare, si tratta di una

circostanza piuttosto spiacevole, ma, se fossi costretta a farlo, almeno

ora saprei come muovermi.

Lo faccio anche per una terza ed ultima ragione che le rivelerò in fondo.

Aggiungo che, essendo io dipendente, le risponderò nel rispetto del

codice di comportamento dei dipendenti pubblici (il che mi fa sorgere la

curiosità di sapere se per caso esiste un codice di comportamento anche

per chi occupa ruoli come il suo). Risponderò dunque solo agli attacchi

personali senza entrare nel merito di questioni di cui si è già detto e

scritto e postato e twitterato e inventato troppo e che invece

andrebbero, a mio parere, affrontate e in altre sedi, con procedure ben

definite, e con toni più consoni ad una società civile.

Io sono la sessantesima dipendente dell’Ente Parco Nazionale del Gran

Sasso e Monti della Laga, e io sono stata incaricata, insieme al

Responsabile del Servizio Scientifico a cui afferisco, alla redazione

del parere di carattere tecnico-scientifico sullo studio per la

Valutazione di Incidenza Ambientale relativamente al progetto di

rifacimento della seggiovia delle Fontari (studio commissionato dalla

ditta proponente). Abbiamo lavorato molto per produrre la relazione di

cui lei parla, nei tempi che ci sono stati richiesti. Abbiamo lavorato con

pochi mezzi e molte

pressioni. Soprattutto, pur sapendo bene quello a cui ci esponevamo (ed

evidentemente non sbagliavamo), abbiamo lavorato cercando di confrontare

in maniera del tutto imparziale e a prescindere dalla nostra

personalissima opinione in merito, il progetto e le sue conseguenze con

le conoscenze scientifiche disponibili e la normativa nazionale ed

europea attualmente in vigore.

Ora lei, sulla sua pagina, che viene seguita da centinaia di aquilani

scrive di aver letto questa relazione e che la pubblicherà presto e

chiede il parere dei suoi, e presto miei, concittadini. Scrive che la

renderà presto pubblica. In realtà è già pubblica, porta il mio nome, e

io l’ho condivisa la scorsa settimana sulla mia pagina. Il parere

tecnico-scientifico negativo, si trova in allegato alla delibera di

consiglio direttivo che esprime parere positivo alla prosecuzione

dell’iter (interessante ossimoro, vero?). Chiunque voglia approfondire

ed esporle un parere ben ponderato può leggere qui il

tutto. [url”http://www.gransassolagapark.it/albo_dettaglio.php?id=28886″]http://www.gransassolagapark.it/albo_dettaglio.php?id=28886[/url]http://www.gransassolagapark.it/albo_dettaglio.php?id=28886.

Ma arrivo al dunque.

Prima di tutto non mi sembra corretto chiedere l’opinione del pubblico

su qualcosa che lei stesso riferisce,

commenta e giudica, senza contestualmente riportare l’originale,

peraltro, appunto, da tempo già pubblico. Glielo dico perché la sua

trasposizione potrebbe non rivelarsi fedele e potrebbe dunque

influenzare il giudizio da lei richiesto ai lettori, nonché mettere in

cattiva luce i firmatari del documento in questione (che non saranno

personaggi pubblici, ma sono pur sempre persone con una loro dignità,

professionalità e famiglia).

A beneficio di chi legge, ma non ha potuto accedere al suo post, riporto

questo passaggio “/Voglio il vostro parere. Non è una relazione

scientifica. E’ una relazione di parte di chi ha in testa,

fortunatamente non il consiglio direttivo, un altro progetto. Quello di

togliere addirittura anche i vecchi impianti. Conservazione pura,

intoccabile, riservata a pochi eletti. Ma questa non è stata la politica

che ci ha portato al 2,5%? Ed è giusto questo? Andando avanti così

guadagneremmo quote di mercato o ne perderemmo ancora altre?/”

La relazione in questione l’ho scritta io con il mio Responsabile

(ribadisco: perché sono stata incaricata di farlo), e, Sindaco, può

anche non credermi, ma io non ho in mente nessun altro progetto in

merito alle Fontari (che poi se anche ce l’avessi non credo che sarebbe

un fatto rilevante). Mai scritto, né detto, né tantomeno pensato di

togliere i vecchi impianti. Mai. Ora, se vuole addossare a me, o ai

dipendenti dell’Ente, la colpa di questa politica che ci ha portato al

2,5% forse dovrebbe farlo adducendo argomentazioni più concrete, o si

rischia di cadere in errori che potrebbero avere conseguenze poco

piacevoli per tutti.

Sul fatto che non sia una relazione scientifica non so bene cosa

risponderle. Mi viene in mente di dire che forse il mio curriculum ha

più di “scientifico” del suo….come se, per ipotesi, io, con una laurea

in Scienze Naturali e 14 anni di esperienza in questo campo, mi

permettessi di scrivere pubblicamente che le sue esternazioni hanno poco

a che vedere con la buona politica che lei stesso professa. Suonerebbe

offensivo, no? O magari invece si è fatto consigliare da qualcuno. In

tal caso potrebbe cortesemente rendere pubblici i passaggi che inficiano

la scientificità della relazione?

Ho semplicemente scritto (ed estesamente argomentato), e posso ribadirlo

con assoluta tranquillità, che l’opera provocherà un impatto (e questo è

un fatto unanimemente riconosciuto, compreso dai tecnici incaricati

dalla ditta proponente), che l’impatto non sarà sanabile (e questo lo

dice la letteratura scientifica) e che in questi casi, volendo comunque

realizzare l’opera, bisogna seguire procedure ben regolamentate dalla

Comunità Europea che non ho stabilito io. Il mancato rispetto di queste

procedure verosimilmente innescherà un procedura di infrazione ed

esporrà l’Italia a sanzioni milionarie (mi meraviglia, ma non troppo,

che su questa eventualità si taccia pacificamente…). Ho ritenuto giusto

scrivere tutto questo nella mia relazione, perché questo era il mio

preciso dovere. E’ quello che mi è stato chiesto. Non a caso, come lei

correttamente riferisce, anche altre Istituzioni scientifiche si sono

dette contrarie all’opera.Sono meravigliata e amareggiata che, anziché

adoperarsi a cercare soluzioni alternative, meno impattanti e che

potrebbero essere attuate rapidamente e facilmente, ci si accanisca

contro chi ha semplicemente fatto presente lo stato di fatto,

nell’ambito dello svolgimento del proprio lavoro. Senza alcun interesse

personale in gioco, né economico, né politico.

Mi viene da pensare che sarebbe stato facile chiudere gli occhi, le

orecchie e la bocca e firmare un parere positivo. In quel caso magari

sarei stata pubblicamente lodata anziché pubblicamente intimidita.

Magari sarebbe tutto più semplice se imparassi a tenere conto delle

conseguenze. Magari la prossima volta lo farò. Prima di scrivere un

parere tecnico mi accerterò di quale sia l’orientamento politico. Magari

farò un veloce sondaggio su Facebook. Ah no! Ci sono gli ambientalisti

in agguato! Niente da fare…a quelli non sfugge niente. Come dite qui a

L’Aquila? /A’ na parte penne l’asina/. Tanto vale rispettare i propri

ideali di onestà e coerenza, e rimanere super partes.

Sindaco, un’altra cosa, perdoni la pignoleria… Che il Parco in 11 anni

non abbia approvato il Piano è un fatto, ma che la colpa sia dei 60

dipendenti direi che è cosa tutta da dimostrare. A naso direi che la

vicenda che ha più a che fare con la politica. In ogni caso direi che

anche con Piano approvato, come peraltro ribadito dall’intesa stipulata

all’epoca fra Parco e Regione per i PTA (che oltretutto non prevedeva

l’intervento in questione), il progetto sarebbe stato sottoposto a VINCA

con, per quanto mi riguarda, i medesimi esiti.

E sono arrivata in fondo. Le avevo promesso la terza motivazione di

questa risposta e io le promesse le mantengo.

La terza motivazione è di

mero carattere emotivo. Ed è legata alle conseguenze che le sue

dichiarazioni (in quanto Sindaco) avranno sulla mia persona. Mi creda

non sto esagerando. So benissimo come andrà. E’ che sono stanca di

essere ridicolizzata, vessata, minacciata, mobbizzata e pressata nello

svolgimento del mio lavoro. Chi svolge il lavoro tecnico non può essere

pressato dalla politica e intimidito a mezzo stampa, non può ricevere

telefonate da parte di amici e conoscenti, magari igenitori dei compagni

di scuola del proprio figlio, che riconoscono un nome e, giustamente, si

meravigliano di quanto leggono sui giornali. Non può funzionare così

perché questo non garantisce imparzialità, trasparenza e rispetto delle

leggi. La mia impressione è che, nella foga generale, si stia perdendo

il senso dell’equilibrio. Di quegli equilibri che dovrebbero proteggere

e garantire noi e i nostri figli e i figli loro. Tra conservazione e

sviluppo… Competenza tecnica e competenza politica… Norme e deroghe…

Fini e mezzi.

Avrei una richiesta da farle Sig. Sindaco. Ha scritto nel suo post

“/chiederò 60 dimissioni se tutto dovesse saltare/”, suppongo si

riferisca a noi 60 dipendenti dell’Ente Parco. Beh…può essere che dopo

il suo post 59 colleghi mi guardino in cagnesco (e non avrebbero tutti i

torti stando a quello che lei scrive relativamente alla mia relazione…al

mio progetto… ). Cortesemente: potrebbe pubblicare una rettifica

dicendo che chiederà solo le mie di dimissioni? Grazie.

Cordiali saluti e buon lavoro,

Daniela Tinti[/i]