Una dipendente dell’Ente Parco risponde a Cialente su seggiovia Fontari

Daniela Tinti, dipendente dell’Ente Parco Nazionale del Gran
Sasso e Monti della Laga e incaricata alla redazione
del parere di carattere tecnico-scientifico sullo studio per la
Valutazione di Incidenza Ambientale relativamente al progetto di
rifacimento della seggiovia delle Fontari, risponde al Sindaco dell’Aquila massimo Cialente.
Scrive una lettera aperta al Sindaco dell’Aquila Massimo Cialente.
[i]Gent.mo Sindaco della città dell’Aquila Dott. Massimo Cialente,
mi permetto di scriverle in risposta al suo ultimo post pubblicato sulla
vicenda delle Fontari sulla sua pagina fb in quanto da più parti mi è
giunta la segnalazione di un mio coinvolgimento nel merito dello stesso.
E questo non è stato piacevole.
Lo faccio anche perché non è la prima volta che, nello svolgimento del
mio lavoro, mi trovo a dover rendere conto del mio operato su questioni
che vengono riportate o rese pubbliche in maniera, a mio avviso
strumentalmente, distorta. Una volta ho addirittura dovuto procedere per
vie legali per difendermi da accuse offensive e diffamatorie e di fatto,
in seguito a questa vicenda, gran parte del lavoro di promozione da me
svolto negli ultimi 4 anni, è andato perso. Non vorrei dover ripetere
l’azione legale in quanto, come può immaginare, si tratta di una
circostanza piuttosto spiacevole, ma, se fossi costretta a farlo, almeno
ora saprei come muovermi.
Lo faccio anche per una terza ed ultima ragione che le rivelerò in fondo.
Aggiungo che, essendo io dipendente, le risponderò nel rispetto del
codice di comportamento dei dipendenti pubblici (il che mi fa sorgere la
curiosità di sapere se per caso esiste un codice di comportamento anche
per chi occupa ruoli come il suo). Risponderò dunque solo agli attacchi
personali senza entrare nel merito di questioni di cui si è già detto e
scritto e postato e twitterato e inventato troppo e che invece
andrebbero, a mio parere, affrontate e in altre sedi, con procedure ben
definite, e con toni più consoni ad una società civile.
Io sono la sessantesima dipendente dell’Ente Parco Nazionale del Gran
Sasso e Monti della Laga, e io sono stata incaricata, insieme al
Responsabile del Servizio Scientifico a cui afferisco, alla redazione
del parere di carattere tecnico-scientifico sullo studio per la
Valutazione di Incidenza Ambientale relativamente al progetto di
rifacimento della seggiovia delle Fontari (studio commissionato dalla
ditta proponente). Abbiamo lavorato molto per produrre la relazione di
cui lei parla, nei tempi che ci sono stati richiesti. Abbiamo lavorato con
pochi mezzi e molte
pressioni. Soprattutto, pur sapendo bene quello a cui ci esponevamo (ed
evidentemente non sbagliavamo), abbiamo lavorato cercando di confrontare
in maniera del tutto imparziale e a prescindere dalla nostra
personalissima opinione in merito, il progetto e le sue conseguenze con
le conoscenze scientifiche disponibili e la normativa nazionale ed
europea attualmente in vigore.
Ora lei, sulla sua pagina, che viene seguita da centinaia di aquilani
scrive di aver letto questa relazione e che la pubblicherà presto e
chiede il parere dei suoi, e presto miei, concittadini. Scrive che la
renderà presto pubblica. In realtà è già pubblica, porta il mio nome, e
io l’ho condivisa la scorsa settimana sulla mia pagina. Il parere
tecnico-scientifico negativo, si trova in allegato alla delibera di
consiglio direttivo che esprime parere positivo alla prosecuzione
dell’iter (interessante ossimoro, vero?). Chiunque voglia approfondire
ed esporle un parere ben ponderato può leggere qui il
tutto. [url”http://www.gransassolagapark.it/albo_dettaglio.php?id=28886″]http://www.gransassolagapark.it/albo_dettaglio.php?id=28886[/url]http://www.gransassolagapark.it/albo_dettaglio.php?id=28886.
Ma arrivo al dunque.
Prima di tutto non mi sembra corretto chiedere l’opinione del pubblico
su qualcosa che lei stesso riferisce,
commenta e giudica, senza contestualmente riportare l’originale,
peraltro, appunto, da tempo già pubblico. Glielo dico perché la sua
trasposizione potrebbe non rivelarsi fedele e potrebbe dunque
influenzare il giudizio da lei richiesto ai lettori, nonché mettere in
cattiva luce i firmatari del documento in questione (che non saranno
personaggi pubblici, ma sono pur sempre persone con una loro dignità,
professionalità e famiglia).
A beneficio di chi legge, ma non ha potuto accedere al suo post, riporto
questo passaggio “/Voglio il vostro parere. Non è una relazione
scientifica. E’ una relazione di parte di chi ha in testa,
fortunatamente non il consiglio direttivo, un altro progetto. Quello di
togliere addirittura anche i vecchi impianti. Conservazione pura,
intoccabile, riservata a pochi eletti. Ma questa non è stata la politica
che ci ha portato al 2,5%? Ed è giusto questo? Andando avanti così
guadagneremmo quote di mercato o ne perderemmo ancora altre?/”
La relazione in questione l’ho scritta io con il mio Responsabile
(ribadisco: perché sono stata incaricata di farlo), e, Sindaco, può
anche non credermi, ma io non ho in mente nessun altro progetto in
merito alle Fontari (che poi se anche ce l’avessi non credo che sarebbe
un fatto rilevante). Mai scritto, né detto, né tantomeno pensato di
togliere i vecchi impianti. Mai. Ora, se vuole addossare a me, o ai
dipendenti dell’Ente, la colpa di questa politica che ci ha portato al
2,5% forse dovrebbe farlo adducendo argomentazioni più concrete, o si
rischia di cadere in errori che potrebbero avere conseguenze poco
piacevoli per tutti.
Sul fatto che non sia una relazione scientifica non so bene cosa
risponderle. Mi viene in mente di dire che forse il mio curriculum ha
più di “scientifico” del suo….come se, per ipotesi, io, con una laurea
in Scienze Naturali e 14 anni di esperienza in questo campo, mi
permettessi di scrivere pubblicamente che le sue esternazioni hanno poco
a che vedere con la buona politica che lei stesso professa. Suonerebbe
offensivo, no? O magari invece si è fatto consigliare da qualcuno. In
tal caso potrebbe cortesemente rendere pubblici i passaggi che inficiano
la scientificità della relazione?
Ho semplicemente scritto (ed estesamente argomentato), e posso ribadirlo
con assoluta tranquillità, che l’opera provocherà un impatto (e questo è
un fatto unanimemente riconosciuto, compreso dai tecnici incaricati
dalla ditta proponente), che l’impatto non sarà sanabile (e questo lo
dice la letteratura scientifica) e che in questi casi, volendo comunque
realizzare l’opera, bisogna seguire procedure ben regolamentate dalla
Comunità Europea che non ho stabilito io. Il mancato rispetto di queste
procedure verosimilmente innescherà un procedura di infrazione ed
esporrà l’Italia a sanzioni milionarie (mi meraviglia, ma non troppo,
che su questa eventualità si taccia pacificamente…). Ho ritenuto giusto
scrivere tutto questo nella mia relazione, perché questo era il mio
preciso dovere. E’ quello che mi è stato chiesto. Non a caso, come lei
correttamente riferisce, anche altre Istituzioni scientifiche si sono
dette contrarie all’opera.Sono meravigliata e amareggiata che, anziché
adoperarsi a cercare soluzioni alternative, meno impattanti e che
potrebbero essere attuate rapidamente e facilmente, ci si accanisca
contro chi ha semplicemente fatto presente lo stato di fatto,
nell’ambito dello svolgimento del proprio lavoro. Senza alcun interesse
personale in gioco, né economico, né politico.
Mi viene da pensare che sarebbe stato facile chiudere gli occhi, le
orecchie e la bocca e firmare un parere positivo. In quel caso magari
sarei stata pubblicamente lodata anziché pubblicamente intimidita.
Magari sarebbe tutto più semplice se imparassi a tenere conto delle
conseguenze. Magari la prossima volta lo farò. Prima di scrivere un
parere tecnico mi accerterò di quale sia l’orientamento politico. Magari
farò un veloce sondaggio su Facebook. Ah no! Ci sono gli ambientalisti
in agguato! Niente da fare…a quelli non sfugge niente. Come dite qui a
L’Aquila? /A’ na parte penne l’asina/. Tanto vale rispettare i propri
ideali di onestà e coerenza, e rimanere super partes.
Sindaco, un’altra cosa, perdoni la pignoleria… Che il Parco in 11 anni
non abbia approvato il Piano è un fatto, ma che la colpa sia dei 60
dipendenti direi che è cosa tutta da dimostrare. A naso direi che la
vicenda che ha più a che fare con la politica. In ogni caso direi che
anche con Piano approvato, come peraltro ribadito dall’intesa stipulata
all’epoca fra Parco e Regione per i PTA (che oltretutto non prevedeva
l’intervento in questione), il progetto sarebbe stato sottoposto a VINCA
con, per quanto mi riguarda, i medesimi esiti.
E sono arrivata in fondo. Le avevo promesso la terza motivazione di
questa risposta e io le promesse le mantengo.
La terza motivazione è di
mero carattere emotivo. Ed è legata alle conseguenze che le sue
dichiarazioni (in quanto Sindaco) avranno sulla mia persona. Mi creda
non sto esagerando. So benissimo come andrà. E’ che sono stanca di
essere ridicolizzata, vessata, minacciata, mobbizzata e pressata nello
svolgimento del mio lavoro. Chi svolge il lavoro tecnico non può essere
pressato dalla politica e intimidito a mezzo stampa, non può ricevere
telefonate da parte di amici e conoscenti, magari igenitori dei compagni
di scuola del proprio figlio, che riconoscono un nome e, giustamente, si
meravigliano di quanto leggono sui giornali. Non può funzionare così
perché questo non garantisce imparzialità, trasparenza e rispetto delle
leggi. La mia impressione è che, nella foga generale, si stia perdendo
il senso dell’equilibrio. Di quegli equilibri che dovrebbero proteggere
e garantire noi e i nostri figli e i figli loro. Tra conservazione e
sviluppo… Competenza tecnica e competenza politica… Norme e deroghe…
Fini e mezzi.
Avrei una richiesta da farle Sig. Sindaco. Ha scritto nel suo post
“/chiederò 60 dimissioni se tutto dovesse saltare/”, suppongo si
riferisca a noi 60 dipendenti dell’Ente Parco. Beh…può essere che dopo
il suo post 59 colleghi mi guardino in cagnesco (e non avrebbero tutti i
torti stando a quello che lei scrive relativamente alla mia relazione…al
mio progetto… ). Cortesemente: potrebbe pubblicare una rettifica
dicendo che chiederà solo le mie di dimissioni? Grazie.
Cordiali saluti e buon lavoro,
Daniela Tinti[/i]