
«Continuare a proporre un modello di sviluppo turistico esclusivamente fondato sullo sci invernale e che comporti il complessivo rifacimento degli impianti obsoleti di Monte Cristo, caratterizzati ormai da percentuali basse e instabili di innevamento, nonché il loro pericoloso e costoso collegamento con l’area della Scindarella, significa avere una visione miope e sbagliata delle potenzialità turistiche del Gran Sasso e della nostra Regione». Dichiara la senatrice del M5S Enza Blundo.
«Le potenzialità turistiche del Parco Nazionale del Gran Sasso – continua l’esponente penta stellata – non possono e non devono limitarsi ai 60.000/70.000 sciatori della breve stagione invernale, ma devono essere sfruttate in un’ottica integrata, capace di valorizzare l’area per tutto l’anno nelle sue peculiarità e valori, nel rispetto delle normative nazionali ed europee poste a tutela delle specie e degli ecosistemi».
«Insieme all’Ente Parco e agli altri soggetti qualificati combatteremo ogni devastante e illegale proposta, lavorando ad una valorizzazione più ampia dell’intero territorio. Occorre infatti perseguire un’alternativa verde, basata su piccoli investimenti diffusi, a vantaggio di un turismo moderno, di qualità, basato sui valori naturali unici del “cuore verde” d’Europa. Attraverso la conversione in chiave ecologica dei complessi turistico – sciistici, l’attuazione di estesi interventi di risanamento e rinaturalizzazione del territorio si potrebbe finalmente sviluppare un turismo indipendente dalla presenza di neve sulle piste, in grado di rivitalizzare l’economia dell’area in modo durevole, fornendo lavoro a decine di migliaia di persone per decenni e migliorando la qualità del nostro preziosissimo ambiente naturale» – conclude la Blundo.
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