Calendario venatorio, Fi: «Umiliati 15mila cacciatori abruzzesi»

23 giugno 2015 | 19:52
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Calendario venatorio, Fi: «Umiliati 15mila cacciatori abruzzesi»

«La proposta di Calendario Venatorio 2015/2016 presentata questa mattina dalla Regione Abruzzo umilia circa 15mila cacciatori abruzzesi, ingiustamente penalizzati rispetto a quelli delle Regioni limitrofe, prevedendo insensate e punitive limitazioni temporali dell’esercizio venatorio, con aperture notevolmente ritardate e chiusure anticipate rispetto alle leggi vigenti in materia, con ciò causando pesanti ricadute anche sull’economia regionale». A sottolinearlo, attraverso una nota, sono i consiglieri regionali di Forza Italia.

«Inoltre – aggiungono i consiglieri – si continuano a proteggere specie dannose per le colture agricole, con ingravescente nocumento delle produzioni vitivinicole e olearie, fiore all’occhiello della nostra Regione. La Direzione Regionale e l’Assessorato hanno infatti completamente abdicato alla propria funzione, rinunciando ad esercitare il potere discrezionale che consentiva scelte confortate da copiosi dati scientifici raccolti negli anni precedenti e limitandosi a redigere una proposta di calendario venatorio che scippa quasi due mesi di attività agli abruzzesi, evidentemente ritenuti cacciatori di serie b rispetto ai colleghi delle Regioni confinanti. Sono state inoltre disattese quelle che sono da sempre le indicazioni delle Associazioni Venatorie ed Agricole».

«L’Assessore Pepe – si legge ancora nella nota dei consiglieri regionali Fi – ha mostrato grande inadeguatezza rispetto a un tema molto delicato e notevolmente sentito da tutte le categorie coinvolte. Infatti sarebbe bastato riprendere l’ultimo calendario approvato dalla Giunta Chiodi, che, seppur perfettibile, non ha mostrato criticità e ha garantito un corretto equilibrio tra le esigenze di tutela della fauna ed il proficuo esercizio venatorio. questo punto, se dovesse essere confermata questa proposta di calendario è altamente probabile che la delibera sarà oggetto di impugnative e ricorsi dinnanzi alla giustizia amministrativa con prevedibili ricadute negative per tutto il comparto agricolo e venatorio».