
di Valter Marcone
Il 21 giugno scorso anche all’Aquila è stata celebrata la Festa internazionale della musica.
Una festa che ha regalato ai presenti, nella chiesa di San Mario alla Torretta, un arrangiamento in prima nazionale assoluta del maestro Antonio Michilli del brano “[i]Signore delle cime[/i]“ di Giuseppe De Marzi, eseguito dal Gruppo polifonico Quattroquarti, che appunto Michilli dirige. Un brano particolare, in cui la voce diventa desiderio. Desiderio d’amore. Un respiro che sale dalla mancanza (il silenzio) e si sposta verso l’incolmabile. Il corpo e i pensieri si fanno presenza e tutto si colloca nel territorio intimo delle emozioni.
“[i]Dio del cielo,/ signore delle cime/ un nostro amico,/ hai chiesto alla montagna./ Ma ti preghiamo, ma ti preghiamo/ su nel paradiso,/ su nel paradiso/ lascialo andare,/ per le tue montagne[/i]“.
{{*ExtraImg_246504_ArtImgRight_300x122_}}Una voce, quella che il polifonico ha espresso in questa esecuzione, che abita il desiderio (della misericordia del Padre, dell’immensità della montagna, della vita che non è persa ma solo trasformata); il desiderio a volte inesplicabile, ma fonte di incantamento e di piacere. La voce che si fa esperienza e che sorpassa la fisicità, producendo un ascolto che è anche interrogazione di sé e del mondo: il rispecchiamento di sé nell’altro si trasforma in conoscenza. La conoscenza che dà la luce, che ha negli abbagli della neve intensità di lingua per dire e dirsi che nulla è più estraneo.
“[i]Santa Maria,/ signora della neve,/ copri col bianco,/ (tuo) soffice mantello/ il nostro amico/i l nostro fratello./ Su nel paradiso,/ su nel paradiso/ lascialo andare,/ per le tue montagne[/i]”.
Il corpo, l’intensità, il colore, il peso della voce diventa così, in questo arrangiamento, mescolanza del mondo e nascita del desiderio del mondo.
[i]Signore delle cime[/i] è il titolo di un canto di ispirazione popolare con testo e musica composti nel 1958 dal compositore vicentino Giuseppe (Bepi) de Marzi.
Destinato ad essere eseguito dal coro de [i]I Crodaioli di Arzignano[/i], fondato dallo stesso De Marzi, [i]Signore delle cime[/i] è divenuto ben presto un successo mondiale, tradotto in molte lingue ed elaborato per diversi tipi dei ensemble.
Introdotto da una breve performance strumentale dei musicisti del gruppo, in cui violino e pianoforte hanno dialogato in un brano dal titolo “[i]In una pagina[/i]“ del maestro Michilli, il Quattroquarti ha poi eseguito altri brani, che hanno inteso celebrare i due secoli che più hanno contribuito al repertorio di polifonia vocale a cappella: il Cinquecento e il Novecento insieme all’età contemporanea.
{{*ExtraImg_246505_ArtImgRight_300x300_}}La prima parte del programma ha avuto un taglio monografico: ha presentato infatti quasi esclusivamente musiche di Giovanni Pierluigi da Palestrina, il più rappresentativo autore della polifonia rinascimentale italiana. Il brano di chiusura di Hans Leo Hassler, invece, è stato portato come esempio contrastivo dell’altra grande scuola di polifonia rinascimentale, ovvero la scuola fiamminga.
La seconda parte del programma si è aperto con il “[i]Kyrie eleison[/i]” (2013) di Antonio Michilli, brano di recentissima composizione e dalle innovative soluzioni armoniche, per proseguire con altri due brani sacri dalle movenze musicali, però, decisamente profane: il “[i]Gloria[/i]” dell’argentino Athos Palma, dal ritmo avvincente e trascinante, e l'[i]Alleluia[/i] dello statunitense Kirby Shaw, dalle chiare sonorità jazz.
Tra questi due brani si è inserisce il noto “[i]Signore delle cime[/i]” di Bepi De Marzi nella recentissima rielaborazione di Antonio Michilli presentata al pubblico, come è stato già ricordato, per la prima volta in questa occasione.
Il concerto, quindi, è proseguitoe con una serie di arrangiamenti scelti per la loro alta qualità armonica e contrappuntistica: si è partito dalla suggestiva “[i]Autumn leaves[/i]” di Joseph Kosma nell’arrangiamento di Andrew Carter, famoso standard jazz ispirato dalla celebre poesia [i]Les feuilles mortes[/i] di Jacques Prevert, per concludere con le rielaborazioni ad opera di Antonio Michilli di due evergreen italiani, “[i]Ma l’amore no[/i]” di Galdieri-D’Anzi e “[i]Nel blu dipinto di blu[/i]” di Domenico Modugno, in cui la godibilità della melodia principale è sostenuta da una notevole complessità armonica e su cui il Polifonico Quattroquarti sta costruendo nel tempo la propria riconoscibilità in campo musicale.
{{*ExtraImg_246506_ArtImgRight_300x428_}}Il Polifonico Quattroquarti è un gruppo vocale a cappella guidato dal Maestro Antonio Michilli e formato da musicisti e da coristi di lunga esperienza. Il gruppo è nato a L’Aquila nel 2010, ha debuttato nel 2011 e si è costituito in associazione nel 2013. Nei suoi primi anni di attività si è esibito in Abruzzo e, in particolare, nei luoghi più suggestivi del comprensorio aquilano, dove ha animato con la sua musica eventi culturali e festivi come la Perdonanza Celestiniana. Dopo aver esordito con un repertorio prevalentemente rinascimentale e classico, ha subito intrapreso un percorso di ricerca nella polifonia dei nostri tempi per contribuire al processo di rinnovamento della musica corale portato avanti dalle migliori formazioni del panorama vocale e corale. L’attuale repertorio del gruppo dà il più ampio spazio a brani novecenteschi e contemporanei – tra cui composizioni originali e arrangiamenti in esclusiva del Maestro Antonio Michilli – scelti tra quelli in grado di coniugare la piacevolezza dell’ascolto da parte del più diverso pubblico con i migliori esiti armonici e contrappuntistici della polifonia vocale.
La Festa della musica, una grande manifestazione popolare che si tiene il 21 giugno di ogni anno per celebrare il solstizio d’estate fu lanciata in Francia nel 1982 diventando un autentico fenomeno europeo, tanto da coinvolgere ormai numerose città in tutto il mondo. In Europa dal 1995 hanno aderito, confederandosi in una Associazione europea, le città di Atene, Barcellona, Berlino, Budapest, Bruxelles, Lisbona, Liverpool, Losanna, Madrid, Napoli, Parigi, Praga, Roma, Senigallia (AN), Lanuvio (RM). In Italia, in questi ultimi anni, numerose città hanno aderito all’evento e molte altre ancora stanno aderendo. Numerosi istituti, amministrazioni, centri culturali, operatori, professionisti hanno contribuito a questo sviluppo internazionale e sono coinvolti ogni anno nell’organizzazione dell’evento. Adattandosi alle specificità culturali di ogni paese, la festa ha saputo inventarsi, reinventarsi e diventare una manifestazione musicale internazionale emblematica.
Giornata della musica, dunque, musica come fondazione del mondo, mondo come musica, musica come parola e canto. Senza musica la vita sarebbe un errore. A differenza dei greci, i cristiani non dicono quando sia stata creata la musica. I greci sono precisi al dettaglio, forniscono paternità e maternità e perfino alcune ipotesi, divine, di tanta nascita. La Bibbia invece tace sulla nascita e si limita a recepire la musica come fatto già esistente, indipendentemente dalla sua creazione. Haydn parla in una pagina che descrive, appunto, la creazione, prima di ogni altra cosa, della musica. La musica prima della creazione. E Dio disse sia la musica. E la musica fu.
{{*ExtraImg_246507_ArtImgRight_300x142_}}Per rimanere alla terrena festa della musica va detto che oltre al concerto dei Quattroquarti a L’Aquila a essere protagonisti della giornata musicale sono stati gli allievi e i docenti del Conservatorio, i bambini della scuole d’infanzia della città, i ragazzi delle scuole secondarie di I grado e del Liceo Musicale aquilani, studenti e docenti ospiti del Conservatorio di Pescara, nonché i giovani artisti dell’Accademia di Belle Arti dell’Aquila.
Il Conservatorio “Alfredo Casella” si è posto quale polo d’attrazione culturale, aprendo le porte al pubblico per un’intera giornata di eventi (dalle ore 10 alle ore 23) tutti a ingresso libero, che hanno visto l’avvicendarsi ininterrotto di concerti, performance, mostre di strumenti, installazioni ed esposizioni di lavori d’arte, ospitati nei diversi luoghi del Conservatorio, dall’Auditorium all’Aula Magna, dalla Cavea all’Atrio fino alle aule e ai corridoi della struttura. Con questo programma:
10,00 “J-Orchestra” (Dir. M° Servilio)
10,30 Attività di Propedeutica musicale a cura della Prof.ssa Di Marco
11,30 Esibizione di studenti dell’Istituto Comprensivo “Mazzini-Patini”
12,00 Trio d’Arpe del Liceo Musicale “Cotugno” dell’Aquila
12,30 Esibizione di studenti della Scuola Secondaria di I Grado “Dante Alighieri” dell’Aquila 13,00 Gala delle Classi di Canto del Conservatorio “Casella” con intermezzo del Trio di Oboi
(Scuola del M° Mutalipassi)
15,00 Consort di Viole da Gamba (della Classe del M° De Carlo)
16,30 Concerto dei Docenti Cesari, Di Giulio, Grossi e Mastrangelo
17,30 Ensemble di musica antica offerti da allievi del Conservatorio “Casella” e “D’Annunzio” 18,00 Concerto dell’Orchestra degli Allievi del Conservatorio (Dir. M° Canonici)
19,00 Concerto della Big Band del Conservatorio Casella (Dir. M° Caporale)
21,00 Concerto della Symphonic Band del Conservatorio Casella (Dir. M° Canonici)
{{*ExtraImg_246508_ArtImgRight_300x222_}}E anche altri eventi come Performances ed installazioni a cura del dipartimento MNT – Classe di Musica Elettronica: Laboratorio di musica popolare irlandese (dalle 15,30), Laboratorio Gamelan (dalle 16,00) ed Esposizione di strumenti musicali etnici – a cura della Prof.ssa Filippi.
Il Conservatorio ha quest’anno riproposto il bis dopo l’impegno messo nella edizione del 2014 e ha ben figurato dopo le edizioni aquilane del 2012, tenutasi nei locali della storica Cartiera del Vetoio del 1400, situata all’interno di un parco naturale, luogo incontaminato situato all’ingresso ovest della città dell’Aquila. In quella “oasi incantata” I Solisti Aquilani e la Società Aquilana dei Concerti Barattelli proposero un canovaccio intessuto di note, racconti naturalistici, a cura di Anna Rita Frattaroli e Piero Tetè, ricercatori e professori aggregati di botanica e zoologia presso l’Università degli Studi dell’Aquila.
{{*ExtraImg_246509_ArtImgRight_300x187_}}Non va dimenticato, per questa festa del 2015, anche l’impegno della Associazione “Università per la terza età“ che, in collaborazione con FENIARCO e la partecipazione de “GLI AMICI DEL BEL CANTO”- coro ufficiale dell’Università per la terza età, ha dato vita all’evento “CANTO PER TE” svoltosi nell‘Auditorium “Lolli Quaranta” del CSA che ha portato la musica corale nei luoghi in cui si trovano le categorie sociali che, non avendone la possibilità, possono ascoltare musica nei luoghi di ricovero.