
Una presunta attività di spaccio di droga, in prevalenza cocaina, celata dalla vendita itinerante di mozzarelle di bufala e a volte di pesce, è stata sgominata dai carabinieri della Compagnia di Chieti, che hanno arrestato sei persone con l’accusa di spaccio di stupefacenti su ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip di Chieti, Antonella Redaelli, su richiesta del sostituto procuratore della Repubblica di Chieti, Lucia Campo. Nei confronti di altre due persone è stato disposto l’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria.
L’indagine, battezzata ‘Bufala’, è stata illustrata nel corso di una conferenza stampa dal capitano Filippo Fazio, comandante della Compagnia carabinieri di Chieti e dal tenente Antonio Moramarco, comandante del Nucleo operativo.
Tutto è iniziato con l’arresto, a fine 2013, di una persona sorpresa a spacciare 30 grammi di cocaina: all’uomo vennero sequestrati alcuni appunti contenenti nomi e riferimenti che hanno permesso ai carabinieri di monitorare l’attività di più persone che abitano fra Chieti e Francavilla al Mare.
Nel gergo utilizzato durante l’attività di spaccio la droga veniva chiamata auto o mozzarella e la cessione dello stupefacente veniva definita contratto. Il giro d’affari stimato è di circa 20.000 euro al mese: la droga smerciata era principalmente cocaina, ma anche marijuana.
I carabinieri hanno poi indagato 17 persone a piede libero e ne hanno segnalate 16 quali assuntori di stupefacenti.