Federalismo demaniale: 11 beni per L’Aquila

3 luglio 2015 | 16:19
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Federalismo demaniale: 11 beni per L’Aquila

Il direttore generale dell’Agenzia del Demanio Roberto Reggi ha consegnato al sindaco dell’Aquila Massimo Cialente una pergamena come simbolo di 11 beni che l’Agenzia ha trasferito gratuitamente al capoluogo abruzzese grazie al federalismo demaniale.

La consegna, avvenuta al termine dell’incontro di Reggi con i sindaci delle altre città dell’Abruzzo, riguarda aree dislocate in diverse zone della città. La più significativa tra queste aree è l’ex aeroporto di Bagno per la quale l’iter di trasferimento era iniziato dopo il terremoto del 2009 col D.L. 28 aprile 2009 numero 39 “Salva Abruzzo”. Il Comune dell’Aquila, in quella drammatica occasione, aveva infatti fatto richiesta di beni per realizzare interventi di assistenza alla popolazione colpita dal sisma del 6 aprile e per garantire la funzionalità degli uffici e dei servizi degli enti locali colpiti. L’ex aeroporto di Bagno, in particolare, verrà ora destinato dall’amministrazione comunale ad ospitare impianti sportivi e strutture sociali e ricreative.

L’Abruzzo è una delle regioni in cui il federalismo demaniale ha raggiunto le percentuali di trasferimento più alte e in cui si procede speditamente ai passaggi di consegne. Ieri, ad esempio, l’Agenzia ha trasferito in proprietà al Comune di Civitella Roveto, in provincia dell’Aquila, la strada di accesso alla Caserma dei Carabinieri.

I dati sono stati resi noti in occasione della tappa abruzzese del tour dell’Agenzia del Demanio per presentare agli enti territoriali i progetti già realizzati e le prossime iniziative per la valorizzazione, il recupero e il riuso dei beni pubblici in tutta Italia. A Pescara il direttore generale dell’Agenzia del Demanio Reggi si è confrontato con i sindaci delle principali città abruzzesi e i presidenti di tre Province per trovare soluzioni concrete finalizzate ad una migliore gestione dei beni sul territorio. Sono intervenuti, oltre al Comune dell’Aquila, i Comuni di Pescara, Chieti, Teramo, Francavilla al Mare, Lanciano, Sulmona, Montesilvano, Giulianova e Roseto degli Abruzzi e le Province di Pescara, L’Aquila e Chieti.

«Il patrimonio immobiliare pubblico è un bene comune e noi abbiamo il dovere di valorizzarlo, sottraendolo dal degrado – ha detto, in apertura dell’incontro, il direttore Reggi – L’Agenzia è al fianco delle amministrazioni locali per recuperare anche il loro patrimonio con strumenti innovativi e flessibili, come l’articolo 26 dello Sblocca Italia. Quest’ultimo – ha aggiunto – offre la possibilità ai Comuni di richiedere, con tempi rapidi e certi, beni di proprietà dello Stato, non utilizzati o abbandonati, da destinare a fini sociali, come l’emergenza abitativa».

Risultati importanti sono stati già raggiunti in tema di recupero e valorizzazione con il federalismo demaniale. A fronte di una media nazionale del 50 per cento, in Abruzzo sono passati dallo Stato ai Comuni l’89 per cento dei beni richiesti, con un progetto valido di recupero. Per i beni di maggior pregio l’Agenzia ha invece intrapreso con i Comuni coinvolti e il Mibact un percorso di federalismo demaniale culturale, nel pieno rispetto della tutela e conservazione dei beni.

In provincia dell’Aquila, a Sulmona, lo Stato trasferirà l’Ex Campo Prigionieri e l’Ex Caserma Pace, già utilizzata dal Polo Universitario di Sulmona. A Popoli, l’ex Convento di San Domenico tornerà ad essere di proprietà della cittadina pescarese e sarà destinato a centro culturale, con spazi museali ed espositivi legati alla tradizione teatrale di Popoli.

La valorizzazione in chiave turistico-culturale è anche l’obiettivo di Valore Paese-Dimore, l’iniziativa che oggi raccoglie 208 immobili di proprietà pubblica di grande valore storico-artistico e di pregio paesaggistico. In Abruzzo sono ben 18 le dimore proposte dagli Enti locali all’interno di questo network, tra cui l’Ex Convento di San Giovanni a Capestrano e l’Albergo diffuso a Pescocostanzo, in provincia dell’Aquila, e il Palazzo del Municipio nel Comune di Torino di Sangro a Chieti.

Sono, invece, 87 gli immobili comunali o di altri Enti candidati nel progetto “Proposta Immobili 2015”, l’iniziativa realizzata con il ministero dell’Economia e delle Finanze che punta a valorizzare il patrimonio locale con il coinvolgimento di fondi come Invimit e Cdp. Altro fronte, la razionalizzazione degli spazi utilizzati dalle amministrazioni pubbliche: in Abruzzo sono in corso 45 operazioni che porteranno, tra il 2014-19, ad un risparmio di locazioni passive di quasi 3 milioni di euro.

«L’operazione di razionalizzazione messa in piedi a Chieti, ad esempio, è un modello vincente – ha detto Reggi – in quanto consentirà di azzerare le spese per affitti passivi nella cittadina abruzzese. L’idea è di creare, inoltre, un polo logistico-amministrativo, sul modello del federal building, un unico punto di riferimento di servizi per i cittadini». «L’Agenzia – ha concluso il direttore – avvierà a breve due operazioni di permuta di immobili pubblici con le città di Pescara e L’Aquila, per raggiungere significativi risparmi di spesa pubblica».

Il direttore Reggi ha, infine, lanciato la proposta di «istituire un Fondo immobiliare di dimensione regionale dove i sindaci potranno conferire i beni che non troveranno uno sbocco di vendita diretta». «E’ una sperimentazione che qui in Abruzzo – ha aggiunto – potrà avere più opportunità che altrove. Siamo dunque impegnati affinchè i beni dello Stato siano innanzitutto utilizzati per svolgere la funzione pubblica e, laddove non siano più ritenuti strategici possano essere usati da altri soggetti, anche privati, per svolgere funzioni di interesse pubblico».

IN ABRUZZO FONDO DEMANIALE PER VALORIZZARE BENI – La costituzione di un fondo demaniale regionale per la valorizzazione dei beni immobili pubblici, sul modello del fondo nazionale, può partire in Abruzzo, in virtù della collaborazione istituzionale tra Regione Abruzzo e Agenzia del Demanio. La concentrazione del patrimonio immobiliare pubblico, 200 beni segnalati, rispetto al numero di abitanti; l’avanzato grado di federalismo immobiliare, che vanta una soglia del 90 per cento, rendono l’Abruzzo un laboratorio nel quale creare le condizioni per sottrarre dal degrado gli immobili pubblici e sostenere gli enti locali, attraverso interventi virtuosi di federal building, come nel caso dell’ex ospedale militare di Chieti, dove rinascerà la gloriosa biblioteca De Meis e una vera cittadella della formazione, anche a beneficio dell’Università. Le questioni demaniali, in un’ottica di recupero e di sviluppo del territorio e dell’occupazione, sono state affrontate, nel pomeriggio di oggi a Pescara, dal presidente della Giunta regionale, Luciano D’Alfonso, e dal direttore dell’Agenzia del Demanio, Roberto Reggi.

«Il patrimonio pubblico rappresenta il 33 per cento delle risorse per lo sviluppo – ha dichiarato D’Alfonso – il resto sono la componente finanziaria e le idee. Con l’Agenzia del Demanio, alla quale riconosciamo un’accoglienza da fare storia, di straordinaria apertura verso il territorio, siamo sinergicamente impegnati nella concretizzazione di progetti per rifunzionalizzare strutture abbandonate, che costituiscono un vulnus per le nostre città, tanto sul piano urbanistico tanto su quello della sicurezza, mentre potrebbero essere una nuova ricchezza». Per Reggi c’è in Italia «una nuova attenzione verso la valorizzazione dei beni immobili pubblici, c’è la volontà di accompagnare il territorio, la disponibilità a dare una mano, a sostenere tecnicamente gli enti locali, sapendo di poter contare su strumenti normativi stringenti, previsti dallo Sblocca Italia che, per esempio, impongono di rispondere entro 30 giorni alle richieste su beni immobili che non hanno un progetto di valorizzazione e di chiudere, entro 90 giorni, eventuali accordi di programma».

Accanto al progetto in itinere di rifunzionalizzazione dell’ex ospedale di Chieti, primo esempio in Italia di annullamento di locazioni passive, sono state oggetto di monitoraggio le ulteriori progettualità inerenti le strutture di interesse regionale.

Il presidente D’Alfonso ha ricordato le attività in corso per le caserme Rossi e De Amicis dell’Aquila, per le quali sono stati sottoscritti documenti d’intesa; la concessione mineraria San Valentino della Sama, per la quale sono in corso trattative per il recupero strutturale dell’opificio; quindi il Presidente si è soffermato su Pescara. D’Alfonso ha ricordato la possibilità di acquisire la caserma Di Cocco, dopo l’ottenimento dell’antistante parco in favore della città; il completamento del comando provinciale dei carabinieri, l’acquisizione dell’edificio attualmente occupato dal Comando dei vigili del fuoco, a vantaggio dell’area universitaria. D’Alfonso ha poi indicato altri beni sui quali c’è l’intenzione della Regione di agire con criteri di valorizzazione: è il caso dell’ex manicomio di Teramo,l’ex Enal di Chieti, casa Maltone a Giulianova.