L’Aquila, arriva ‘Gusto’

8 luglio 2015 | 20:20
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L’Aquila, arriva ‘Gusto’

di Claudia Giannone

Grande l’in bocca al lupo del primo cittadino Massimo Cialente per l’inaugurazione di ‘Gusto’: una nuova attività sorta in un punto strategico del capoluogo abruzzese, via XX Settembre, e destinata a rappresentare un luogo di incontro e di svago per tutti gli aquilani. Musica, spumante e diversi tipi di cibo per festeggiare la grande apertura: una giornata dedicata ad autorità e stampa, l’inaugurazione ufficiale ci sarà infatti nella giornata di domani.

{{*ExtraImg_247901_ArtImgRight_300x534_}}«Sono particolarmente contento – ha affermato il sindaco – è un locale di grande qualità e in questa città abbiamo bisogno di ripartire attraverso qualsiasi cosa di qualità. Vedo un grande futuro per L’Aquila tra qualche anno: attraverso degli investimenti giusti faremo della città un punto di riferimento».

Ideata da Giuseppe Gallucci, l’iniziativa è stata accolta con grande entusiasmo da Antonello Moscardi e Sandro Ferretti: nasce, quindi, un locale di alto livello per il quale sono stati investiti tre milioni di euro dagli imprenditori. Divisa in cinque reparti, l’attività comprenderà caffetteria, pasticceria, bistrot, enoteca e delizie alimentari.

{{*ExtraImg_247902_ArtImgRight_300x534_}}«Questo locale – ha proseguito il primo cittadino – rappresenterà un posto in cui sarà piacevole venire per una chiacchierata davanti ad un leggero aperitivo cenato. Si tratta di un servizio importante in quella che è l’area direzionale della nostra città: il Tribunale tornerà qui a settembre, c’è la maggior parte degli uffici pubblici e non escludo a Villa Gioia la sede unica del Comune con una grande area monumentale».

Un intervento anche dall’arcivescovo Giuseppe Molinari, che ha voluto dare la propria benedizione al nuovo locale: «Dopo il terremoto, siamo stati ammirati in Italia per molte qualità, ma si sono notate anche tante divisioni tra persone che lottavano le une contro le altre. Questo, invece, è un bell’essempio di collaborazione».

{{*ExtraImg_247903_ArtImgRight_300x168_}}La famiglia Gallucci allarga quindi i propri orizzonti, proponendo un nuovo punto di aggregazione in un centro storico ancora alla ricerca della propria identità e del proprio modo per ricucire il tessuto sociale: un’identità persa in seguito al sisma, un tessuto sociale da ricostruire per poi passare alla ricostruzione vera e propria.

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