Blitz Nas, ospedale L’Aquila ancora ‘terremotato’

Farmaci scaduti, rifiuti speciali all’interno dei bagni di servizio aperti al pubblico, carenza di posti letto, stanze [i]multitask[/i], un trolley utilizzato per trasportare medicine e vie di fuga ostruite.
Questa la lista dei problemi stilata dal Comando Carabinieri per la Tutela della Salute N.A.S. di Pescara, dopo il blitz all’ospedale San Salvatore.
I controlli a tappeto nelle asl della regione non hanno risparmiato l’ospedale del capoluogo.
Per l’intera giornata di martedì, i 10 militari, suddivisi in cinque squadre, hanno effettuato un’approfondita ispezione all’interno del Dipartimento Medico, Dipartimento Chirurgico, Dipartimento Materno Infantile e cucina.
Sono stati trovati farmaci scaduti all’interno di una U.O. del dipartimento di Medicina e una U.O. di quello di Chirurgia, seppur in piccole quantità. Si tratta di alcune confezioni di vitamine e soluzioni per infusioni che portano come data di scadenza quella del mese scorso.
Ogni reparto si occupa in forma autonoma dello smaltimento dei farmaci scaduti perché ogni unità ha in dotazione gli appositi contenitori. Ma quel che manca è lo spazio. I rifiuti speciali strabordano in bidoni posizionati all’interno dei bagni di servizio utilizzati dal pubblico.
Altri problemi riguardano le carenze di tipo strutturale.
C’è e persiste il disagio legato a posti letto che non sono sempre sufficienti e il conseguente affollamento nelle stanze.
Ci si adatta, ancora per mancanza di spazio, anche ad ambienti [i]multitask[/i]: spogliatoi che fanno pure da deposito per attrezzature, così come le stanze destinate alla riabilitazione della fisioterapia e alla ginnastica posturale che ospitano vari materiali. Ripostigli improvvisati e presenza di barelle, tavoli e carrelli , spesso non utilizzati, parcheggiati in posti non adeguati.
Ne consegue un evidente ostacolo alle vie di fuga dai reparti in questione.
Sull’aspetto logistico c’è ancora molto da fare e sistemare.
In più occasioni si sottolinea la mancanza di zanzariere alle finestre, bombole di ossigeno non ancorate, rubinetterie da “rimodernizzare”, in più casi sono di tipo manuale e l’ impianto di condizionamento insufficiente per coprire tutti gli ambienti.
All’esito degli accertamenti è stata rimessa un’informativa al sindaco, Massimo Cialente, affinché adotti le misure necessarie al ripristino delle idonee condizioni strutturali. Nelle scorse settimane i militari del Nas di Pescara avevano già eseguito ispezioni analoghe in altri ospedali della Regione, tra cui quelli di Pescara, Chieti e Avezzano (L’Aquila).
La risposta del direttore generale Giancarlo Siveri
«Considerando il terremoto e il fatto che ci sono ancora interventi in atto sulle strutture danneggiate sono soddisfatto di come sono andate le cose», ha commentato il direttore generale della Asl provinciale dell’Aquila. «C’è ancora tanto da fare e a livello di principio si può sempre fare meglio – ha aggiunto – ma i risultati si vedono. E la visita dei Nas ha certificato i buoni risultati. Nonostante tutto l’ospedale è vicino al ritorno alla normalità, dal momento che entro il mese sarà riconsegnato il delta chirurgico e che sono iniziati i lavori al delta medico».
In relazione alle anomalie riscontrate dai militari, Silveri invita a contestualizzare la situazione e a «considerare la fase di recupero per il terremoto, ricordando che non è che sia agevolissimo fare i lavori pubblici e la dimostrazione sta nel fatto che il tribunale non è ancora finito mentre l’intervento sulla sede del comune ancora non è cominciata». «Aver trovato tre scatole di vitamine scadute lo scorso mese di maggio e quattro soluzioni per infusioni scadute nel giugno scorso – ha aggiunto – non mi pare particolarmente grave sia pure sottolineando che c’é da migliorare e che i controlli sono corretti e devono essere fatti a garanzia dei cittadini».