FI: «D’Alfonso smemorato a Roma»

12 luglio 2015 | 09:38
Share0
FI: «D’Alfonso smemorato a Roma»

«Nei giorni scorsi abbiamo assistito all’ennesima delegazione improduttiva capitanata da Luciano D’Alfonso, sbarcata a Roma per la solita gitarella promozionale ma dimentica di fare il suo dovere trascurando un centro importante come Lanciano».

E’ quanto dichiarano i Consiglieri regionali di Forza Italia Mauro Febbo, Lorenzo Sospiri e Emilio Iampieri, a proposito dell’incontro con il Direttore Generale del Dipartimento dello Sviluppo Economico Ludovica Agrò al quale, oltre al Presidente della Regione, hanno partecipato Barbara Becchi, Andrea Gerosolimo, Giuseppe Ranalli e Maria Assunta Rossi.

«Nell’occasione sono stati rappresentati i problemi di Sulmona e Vasto, anche se a quanto pare mancavano rappresentanti di quel territorio, dimenticando addirittura Lanciano».

«E’ bene ricordare – rimarcano i Consiglieri di Forza Italia – che circa un mese fa avevamo messo in evidenza il declassamento di Sulmona da Polo di Attrazione ad Area Intermedia e la cancellazione dalla programmazione dei territori di Lanciano e Vasto.

In pratica la delegazione ha preso per buona la sottovalutazione dell’esclusione dai Poli di Attrazione fatta dal Dipartimento per lo Sviluppo e Coesione economica, il quale sostiene che non cambia nulla a livello sostanziale in quanto per i Poli di Attrazione non sono previsti investimenti e risorse. Questo è vero nell’immediato ma nessuno si è ricordato che la Strategia Nazionale per le Aree Interne, predisposta dallo stesso Dipartimento, prevede che per i Poli di attrazione si adottino politiche di adeguamento e potenziamento della disponibilità di servizi essenziali quali istruzione, sanità e nella mobilità, in quanto contribuiscono ad aumentare il benessere della popolazione residente e sono le pre-condizioni per l’innesco dello sviluppo locale. Per cui, per le città di Sulmona, Lanciano e Vasto, le scelte future di politica sanitaria, scolastica e dei trasporti saranno diverse a seconda che siano inserite o meno nei Poli di Attrazione. Si pensi, ad esempio, al piano di ristrutturazione degli Ospedali stabilito del Decreto Lorenzin, a seguito del quale rischiamo di veder sparire strutture fondamentali per il territorio e lo stesso vale per tutti gli altri servizi come i Tribunali».

«Uno degli obiettivi principali dell’incontro – aggiungono Febbo, Sospiri e Iampieri – era l’individuazione di procedure e strumenti amministrativi che consentissero a Sulmona e Vasto di aumentare la capacità di attrazione di investimenti economici. Innanzitutto va rimarcato che anche in questo caso D’Alfonso & Company si sono clamorosamente dimenticati di Lanciano. Poi bisogna considerare che aumentare la capacità attrattiva delle città per gli investimenti economici è cosa completamente diversa dal chiedere che gli eventuali piccoli comuni svantaggiati circostanti siano ricompresi tra le Macro Aree. Per aumentare la capacità attrattiva delle città bisogna pertanto riuscire a reperire fondi comunitari per interventi straordinari mentre i piccoli comuni svantaggiati che gravitano intorno, se venissero inseriti tra le Macro Aree, riuscirebbero a usufruire dei finanziamenti già previsti dalle leggi ordinarie dello Stato e dai fondi comunitari».