Università dell’Aquila: arriva lo Skyrunning

di Claudia Giannone
Nasce una nuova attività volta a valorizzare la montagna: per la prima volta in una città italiana, proprio il capoluogo abruzzese, lo Skyrunning entra nel piano di studi della Facoltà di Scienze Motorie, per permettere agli studenti di conoscere una pratica finora diffusa in trenta Paesi, che ha visto l’Italia classificarsi al terzo posto proprio nei campionati europei appena terminati.
L’attività, certamente legata all’Università, mira alla preparazione di istruttori tecnici in questo ambito: oltre alla votazione che ovviamente verrà assegnata al termine dell’esame, questo corso rilascerà infatti anche un brevetto che darà la possibilità di proseguire con questo sport. Verrà coniugata, quindi, la formazione teorica con quella pratica, attraverso un corso base di cinquanta ore di tipo tecnico che sarà possibile seguire nel secondo e nel terzo anno, avendo quindi una certa preparazione e una certa attitudine.
«Abbiamo un corso di laurea – ha affermato Giulia Vinciguerra, docente dell’Università degli Studi dell’Aquila – che comprende molte discipline e per questo è molto appetibile: attraverso questi nuovi corsi, puntiamo ad aumentare la nostra offerta e ad arricchirla, per far avvicinare i ragazzi anche a percorsi educativi e garantire un’offerta di lavoro diversa e più espansa».
Proposta, quindi, proprio la città dell’Aquila dal vice presidente della Federazione Skyrunning, originario del luogo: il Parco ha appoggiato l’iniziativa senza problemi, come anche l’Università, entusiasta del nuovo corso. Un connubio, quindi, come lo definisce la rettrice Paola Inverardi, tra l’Ateneo e le bellezze naturali che punta a dare visibilità al centro di studi e a tirare fuori studenti che potranno portare alto il nome della città a livello internazionale. Un’università legata al territorio che da un lato vuole ampliare la propria offerta con nuove attività e nuovi sbocchi lavorativi, ma dall’altra vuole valorizzare l’ambiente che la circonda e con esso la città intera.
Ancora da decidere le modalità e le tempistiche del corso, soprattutto in relazione ai semestri: non sono stati discussi, infatti, i periodi migliori per svolgere questa attività, portata avanti da tecnici della Federazione, ma probabilmente sarà suddivisa in due fasi dell’anno accademico.