
di Gioia Chiostri
36 orizzontale: ‘[i]vi atterra chi si reca in volo all’Aquila[/i]’. Sul numero del 16 luglio 2015 de ‘[i]La Settimana Enigmistica[/i]’, periodico settimanale storico e dotato di una certa cura e cortesia vertenti al diletto delle menti altrui, s’è rintracciata una a dir poco sorprendente sorpresa per la bella, ancorché sfortunata, città dell’Aquila. 18 lettere, una soluzione: Aeroporto dei Parchi. Un accenno di notorietà, sebbene piccolo, rispetto a quel grande complesso di somme spese e perché mai risposti, che non accenna, purtroppo, ancora oggi a volare sul serio.
{{*ExtraImg_248875_ArtImgRight_300x372_}}36 orizzontale, ma una salita tutta in verticale per il caro e moderno Scalo aquilano, il quale non arriva a conoscere l’entità del suo reale destino.
La rivista de ‘La Settimana Enigmistica’ è stata fondata nel 1932 grazie alla genialità divertente di un ingegnere sardo ed è, ad oggi, una delle carte più lette e scribacchiate su panorama italiano. Quale sarà stato il motivo di tanto interessamento dei suoi redattori alla pista aquilana? Non esisteva un altro scalo, in Italia, che potesse andare a riempire le 18 lettere suddette? Ci chiediamo noi. Il capoluogo e la sua storia senza finale sembrano essere davvero sulla bocca di tutti, cruciverba compresi.
Intanto L’Aquila si gode un’altra ora d’aria dalla routine quotidiana fatta di morosi, sfratti e progetti Case & Chiese. La fama, fortunatamente, è passeggera. Speriamo solo che, in un futuro a breve termine, il già famoso Aeroporto possa davvero donar gloria (e non fama, la quale porta solo fame di concretezza) ad una città che si risveglia or ora, a sbadigli lenti, dal suo sonno di bella addormentata nel bosco dei drammi italiani ancora insoluti.