Centrale Snam a Sulmona, alla ricerca di un posto al sole alternativo

20 luglio 2015 | 17:04
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Centrale Snam a Sulmona, alla ricerca di un posto al sole alternativo

Nulla di fatto nella riunione odierna presso la presidenza del Consiglio dei Ministri sulla centrale di decompressione Snam da realizzare a Sulmona. L’obiettivo della riunione è verificare le eventuali possibilità circa il superamento del diniego all’intesa formulato ormai da tempo dalla Regione Abruzzo.

È il caso di ricordare che la procedura presso la Presidenza inerisce esclusivamente il sondaggio circa le condizioni per l’intesa sul progetto presentato e solo su di esso. Anche in questa sede la Regione è tornata a ribadire la propria posizione di installazione della centrale in località Case Pente a Sulmona.

Alla riunione erano presenti il sindaco di Sulmona, Giuseppe Ranalli, il presidente della Provincia dell’Aquila, Antonio De Crescentis, e i vertici del governo regionale, dal presidente della Giunta regionale, Luciano D’Alfonso, al vicepresidente Giovanni Lolli, all’assessore all’Ambiente Mario Mazzocca.

«L’elemento di novità – interviene Mazzocca – è stata la richiesta, formalizzata direttamente dal Presidente D’Alfonso, di differire il procedimento di 45 giorni affinché la Regione possa esercitare il proprio diritto di formulare una propria specifica proposta in ordine alla variazione di ubicazione della Centrale Snam. Una proposta alternativa che si richiede essere connotata, oltre che da un adeguato livello di reale praticabilità, anche da un opportuno e necessario processo di coinvolgimento delle realtà locali. Una proposta che, pur se giunta ‘in extremis’ o in ‘Zona Cesarini’ – come l’ha definita il direttore generale del Mise Dialuce -, si ritiene possa ancora operativamente incidere nel processo di approfondimento tecnico-amministrativo del progetto in questione».

«In questo senso – prosegue Mazzocca- sono state pianificate due riunioni, una in Abruzzo e l’altra a Roma, durante le quali sarà presentata questa nuova proposta su cui si cercherà la condivisione delle parti in campo, ovverosia il governo, la società ed i territori». Sulla ferma posizione espressa dalla Regione Abruzzo, che ha comunque trovato la convergenza dei pareri di tutti gli intervenuti, alcuni hanno sentito il dovere di rimarcare il fatto che fin dall’inizio delle ufficiali espressioni sul progetto, per un lungo periodo di circa 10 anni (2005-2014) la Regione sia stata continuamente assente dai tavoli decisori del relativo procedimento tecnico-amministrativo.

La riunione si è conclusa con l’impegno congiunto di tenere la successiva seduta a Roma il prossimo 14 settembre per la celebrazione della conferenza decisoria.