
Una proposta per la ricostruzione di un angolo del centro storico aquilano sulla base del suo disegno urbanistico originario. Pubblichiamo di seguito la riflessione di un lettore, utile come stimolo per discutere insieme la città che vogliamo. [i]IlCapoluogo.it[/i] sarà lieto di dar spazio a tutte le proposte in tal senso, purché finalizzate esclusivamente alla partecipazione, al confronto e all’informazione.
Di seguito il testo:
{{*ExtraImg_248906_ArtImgRight_300x747_}}«L’eccezionale situazione urbanistica della città dell’Aquila, la necessità di ricostruire ma anche di ridisegnare alcuni spazi urbani del futuro centro, forse rende possibile immaginare una diversa sistemazione della parte alta della centralissima via Sallustio.
Al “Vicolaccio” siamo ovviamente tutti affezionati ma, diciamoci la verità, tra i suggestivi vicoli e le belle piazzette della città, non brilla certo. D’altra parte il suo tracciato è frutto di un pesante intervento urbanistico degli anni ‘50 che ha eliminato parte dei vecchi edifici, creando uno sventramento, uno squarcio che ha diviso in due il fitto e unitario tessuto edilizio che collegava Piazza Palazzo a Piazza Duomo, segnato solo da stretti e caratteristici vicoli.
Nel tratto della strada che va da Via Cavour a Via Patini, per centinaia di anni era presente un vicolo, via del Liceo, che correva davanti alle case che, guardando dal basso verso Corso Vittorio Emanuele, si vedono a sinistra (dove prima del terremoto c’era la merceria, il negozio di telefonia, la gioielleria d’angolo). Solo pochi metri di larghezza, quanto il marciapiede o poco più. Buona parte della strada era occupata dal prolungamento dei palazzi che si vedono a destra: la banca, Palazzo Signorini Corsi, eccetera.
Ovviamente non penso ad interventi edilizi importanti, ma strutture leggere che possano ridurre, “contrarre”, quello spazio inadeguato, riproponendo una trama viaria di tipo medievale.
Si potrebbero posizionare al centro, ricalcando il vecchio tracciato, così da ripristinare grosso modo il percorso di via del Liceo, nonché il taglio di via Marrelli lasciando però ovviamente la possibilità di un disimpegno, un “vicolo” da quest’altra parte, perché ci sono gli affacci sulla strada (banca e altri, magari con copertura trasparente per dare luce agli attuali ingressi, così da dare continuità in planimetria al disegno urbano prima dello sventramento): ce ne sono innumerevoli esempi nelle città nordeuropee di spazi riadattati con gusto e sensibilità.
Un intervento dal basso costo e con possibilità di investimento da parte di privati mediante la formula del project financing, ad esempio”. ([i]Giuseppe Baiocchetti, guida turistica[/i]).