
«Sarebbe miope affrontare la questione della riorganizzazione della Sanità nella nostra regione in un’ottica di contrapposizione tra i territori». Il consigliere aquilano Pierpaolo Pietrucci, nonché presidente della II Commissione Permanente in Consiglio regionale sferra un affondo.
«L’Abruzzo ha le caratteristiche peculiari di avere una popolazione relativamente ridotta disseminata su un territorio vasto, con un alto tasso di paesi di piccole dimensioni. E’ una sfida più difficile in questo quadro offrire un servizio che sia ottimale per tutti e in particolar modo per i cittadini delle aree interne che partono da un’oggettiva condizione di squilibrio e deficit dal punto di vista dei collegamenti con i servizi e le aree più attrezzate. Per vincerla non si può fare a meno di ragionare in termini in alleanze», scrive in una nota.
«Nasce da qui la proposta di doppia Asl per l’Abruzzo: oltre a rispettare le quote e le linee guida governative (che prevedono un bacino di utenza di 600mila unità per ciascuna Asl), l’istituzione delle Asl di L’Aquila – Teramo e Pescara – Chieti garantirebbe un’adeguata copertura di tutto il territorio regionale in un’ottica di riduzione dei doppioni e delle spese inutili».
«L’Aquila e Teramo, all’interno di questa impostazione, non devono combattersi, piuttosto parlarsi: gli indici che accomunano il territorio aquilano e quello teramano sono numerosi, e non parlo esclusivamente di contiguità territoriale, ma di completamento di vocazioni fra le due aree, che in un confronto sereno possono creare un’area fortemente competitiva, una sanità efficiente ed efficace sia in termini di organizzazione, che in termini di risultati. Voglio porre l’accento inoltre sul ruolo importante che potrebbe rivestire la Facoltà di Medicina dell’Università degli Studi dell’Aquila, che dovrebbe tornare ad agire in una funzione centrale nella vita dell’Ateneo, in quella della Sanità e in quella di una possibile area comune fra le due città».
«In generale si parla della possibilità di creare un unicum organico con Teramo, attrattore verso un bacino di utenza immenso come quello romano, sia per gli ospedali che per le Facoltà Universitarie, consolidando e rinforzando nel tempo quella altissima percentuale di mobilità attiva che da anni esercita l’Ospedale dell’Aquila», questa la conclusione.