
di Roberta Galeotti
Nel torpore del caldo di questa torrida estate si gioca un pezzo forte del destino del capoluogo abruzzese.
La sostituzione dell’uscente Giancarlo Silveri, che sembrerebbe intenzionato a lasciare prima della scadenza del suo mandato la direzione della Asl, avendo trovato una quadra con il presidente della Regione Abruzzo D’Alfonso, costituirà un elemento importante per il futuro dell’Aquila.
La nomina ad amministratore delegato di Sviluppo Italia dell’ex uomo Carispaq Rinaldo Tordera, ha eliminato un candidato forte alla direzione della Asl. Il nome fatto dal sindaco Massimo Cialente, ma lasciato cadere dal presidente D’Alfonso.
Nelle stanze romane, insieme alla Lorenzin e a Legnini, si giocano partite a scacchi importanti sia per il futuro della sanità che per quello dell’università aquilana.
Il nuovo manager dovrà scegliere, infatti, quali reparti potenziare a L’Aquila e quali lasciar migrare verso altri lidi regionali, decretando così la vita o la morte dei corsi di laurea ad essi collegati.
Qualora il nuovo manager dovesse decidere, ad esempio, di depotenziare il reparto di cardiologia a favore dell’ospedale di Teramo, ad esempio, questa scelta legittima ridurrebbe il peso della facoltà di medicina cardiologica ad essa direttamente collegata.
Un momento importante, dunque, per la nostra città. Una scelta determinante per il destino del nostro ospedale, nonchè per tutta una serie di situazioni ad esso correlate.
Diversi i nomi che girano nei corridoi della politica regionale, ma molti di questi sono di origine pescarese.
Che Luciano D’Alfonso voglia scegliere un uomo di fiducia costiero a cui affidare l’ingrato compito di ridisegnare la sanità dell’entroterra?