Ovindoli a misura di pallone: Piazza San Rocco diventa un campo da gioco

22 luglio 2015 | 16:55
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Ovindoli a misura di pallone: Piazza San Rocco diventa un campo da gioco

di Gioia Chiostri

A casa propria, la festa generale degli spiriti ribelli del pallone. Se l’erba sintetica potesse parlare, chissà quante storie di amicizia, aggregazione, sfida, coraggio e vittorie sudate a colpi di tacco racconterebbe. Nel magnifico comune di Ovindoli, a 1380 metri sul livello del mare, laddove, cioè, la montagna grezza si apre a scenari moderni, un pugno di giovani autoctoni ha scelto di regalare alla Marsica un torneo di calcetto a otto squadre da vivere tutto d’un fiato, con la speranza che esso basti per vincere di netto. Scopo di ciò: la bandiera dello sport pulito, che aiuta i giovani a fraternizzare fra di loro, nonostante il buco nero odierno dei valori generazionali.

«L’ombra che sta inficiando, in questo momento, il calcio abruzzese, ad Ovindoli ha le sembianze di un brutto ricordo; attraverso manifestazioni sportive di questo genere, i giovani insegnano ai giovani che far squadra fa bene, sempre e comunque, al di là di chi, alla fine, impugnerà la coppa della vittoria». La classica partita di calcetto in piazza, insomma, si trasforma, ad Ovindoli, in un hashtag fraternizzante: «lo sport è una competizione costruttiva a 360 gradi».

Portavoce dell’evento dall’anima sportiva, Luigi Scoccia, il quale, intervistato in un caldo pomeriggio di luglio da [i]IlCapoluogo.it[/i], ha aperto la finestra della novità. «Dopo quattro anni, il torneo di Calcetto è tornato finalmente a far parte della realtà ovindolese. Il Torneo è incominciato ieri sera e proseguirà fino a sabato, giorno delle premiazioni. Noi organizzatori, tutti giovani del posto, abbiamo deciso di far rifiorire una tradizione che si era, purtroppo, dimenticata. Ovindoli è un comune molto aperto a eventi sportivi; noi, semplicemente, puntiamo a ricostruire il clipeo della voglia di fare sulle spalle della cittadina marsicana».

Il Torneo avrà luogo nella Piazza di San Rocco locale: una location centrale e originale, adibita, per l’occasione, a campo di calcio grazie all’istallazione di un ‘prato’ in erba sintetica. «Il Comune di Ovindoli e il Comune di Celano – spiega ancora Luigi – sono stati molto accoglienti rispetto all’iniziativa; tant’è che la nostra amministrazione ci ha concesso addirittura l’occupazione di suolo pubblico in maniera totalmente gratuita, andando a patrocinare l’evento stesso. Tanta collaborazione, tante energie ritrovate, tanto divertimento: lo sport sarà il fil rouge del tutto».

{{*ExtraImg_249159_ArtImgRight_300x300_}}Luigi Scoccia è noto alle cronache studentesche in quanto ex vice presidente della Consulta provinciale degli Studenti. Suo, il monito e il consiglio di far attecchire quanto più possibile su territorio marsicano il nocciolo dello sport sano. Coloro che hanno (ri)dato i natali a tanta energia sportiva ritrovata sono stati, oltre a Luigi, Francesco Butticci e Valerio D’Angelo, entrambi membri del direttivo dell’associazione giovani denominata ‘Obinolum’. «Quest’anno – afferma ancora il giovane – per la prima volta nella storia, parteciperanno al Torneo di calcetto, che ha nome di Ovindolicup, anche squadre oltre confine marsicano, come quella proveniente da Teramo».

Sorpresa inaspettata: una partita di calcetto da giocare con un atleta d’eccezione, quale il cantante dall’animo più umano che razionale, Povia. «Sabato sera, infatti, – spiega Luigi – l’artista sarà ospite a Rocca di Mezzo per un concerto-spettacolo. Noi organizzatori del Torneo, lo abbiamo invitato a prendere parte alla manifestazione sportiva, conoscendo bene la sua consuetudine di giocare una partita di calcio con i giovani del luogo in ogni posto che va a visitare, musicalmente parlando. Domenica pomeriggio, quindi, alle ore 16 in punto, noi dell’Ovindolicup giocheremo a calcio con il cantante, come a dire che lo sport può solo unire e mai dividere, un po’ come l’effetto di una bella canzone dalle parole di marmo».

Il Torneo non ha limiti di età massima, solo minima. Di fatti, i più piccoli calciatori hanno 14 anni compiuti. «Quest’anno – aggiunge Luigi – abbiamo cercato di dare più aria all’evento sportivo, tentando di farlo uscire fuori dai binari del paese. Anche perché Ovindoli è un luogo pazzesco: il turismo locale avrebbe bisogno di una mano in più e, noi giovani del luogo, gliela vogliamo regalare».

In cosa l’Ovindolicup si differenzia dalle altre manifestazioni sportive dello stesso tenore presenti in zona Marsica? «Non tanto per la struttura, la quale sicuramente è originale ma non la classica che si compete allo sport del pallone, quanto, piuttosto, per la macchina umana che v’è stata dietro, fatta di giovani del posto e non che hanno deciso, per un giorno, di tirarsi su le maniche della camicia e di creare, assieme, qualcosa di buono. Nella Marsica, si sa, vige un certo campanilismo starnazzante: ebbene, grazie alla fiamma univoca dello sport, ragazzi di Rocca di Mezzo, Rocca di Cambio e Ovindoli hanno collaborato assieme». La quota di iscrizione si è attestata sui 100 euro a squadra ed è stata prevista «unicamente per finanziare l’allestimento del campo in erba sintetica in piazza». Ieri, si è giocato dalle 20 e 30 sino alle ore 24 e 30 spaccate, per un totale di quattro partite effettuate. Oggi, 22 luglio, si riprenderà alle ore 17 in punto con un triangolare junior.

Col senno del poi, viene da chiedersi: si può affermare che Ovindoli è un Comune che lavora ancora per i giovani? «Ovindoli è una sorta di mini patria dello sport – cavalli, tiro con l’arco, arrampicata, trekking – che si apre ogni anno di più a tutte le fasce di età. Se la Marsica – conclude Luigi – non comprende che il turismo è una delle sue carte vincenti, non so dove andremo a parare in un vicino futuro prossimo. Ricordo, inoltre, che dal 10 agosto verrà effettuata anche una dimostrazione di scherma, con me protagonista». Il torneo, inoltre, conta già la sua personalissima ‘quota rosa’: due, infatti, saranno le lady partecipanti. Maniscalco dello sviluppo, oggi più che mai, è il giovane imberbe che, ad un certo punto della sua vita, decide di lottare per il territorio che lo ha visto nascere e crescere, abitandolo con la mente, con il corpo e con il cuore.

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