Contro lo Sblocca Italia, l’agenda politica delle Regioni del Centro Sud

«Una giornata importante per l’area adriatica», è stata definita dal presidente della Giunta regionale Luciano D’Alfonso la giornata che ha visto nascere a Termoli il coordinamento di sei regioni contro le norme dello Sblocca Italia che danno il via libera a trivellazioni nel Mare Adriatico.
«L’apertura di un colloquio impegnato con Palazzo Chigi – ha detto D’Alfonso – mi sembra un passaggio politico importante, che esalta il valore di un nuovo centro di interesse regionalistico che oggi è nato a Termoli. Trovarsi per fare un’agenda su cosa va fatto è un dato straordinario e soprattutto un dato che arriva da questa parte dell’Adriatico e dello Jonio».
«Da qui – aggiunge D’Alfonso – la necessità di un dialogo costruttivo con Palazzo Chigi che mi sembra, soprattutto negli ultimi periodi, in tema di tutela ambientale del Mare Adriatico, abbia fatto registrare atteggiamenti diversi rispetto al passato. Un segnale confortante – ha detto il Presidente – arriva dalla possibilità di spostare di nuovo a 12 miglia la distanza minima per avviare introspezioni, anche se sappiamo benissimo che questa norma non risolve nulla».
Ma, secondo D’Alfonso, la questione delle trivelle «deve essere anche occasione per la nascita di un coordinamento delle Regioni adriatiche del Centro-Sud per altre questioni, a cominciare dalle infrastrutture».
D’Alfonso ha poi sottolineato come «alla base delle politiche di sfruttamento delle risorse ambientali del mare ci siano forti spinte geopolitiche di gruppi internazionali molto potenti», anche se lo stesso presidente della Giunta ha aggiunto che «in tema di trivelle scontiamo anche l’arretramento dell’Italia sull’approvvigionamento energetico», che fa avere gioco facile ai grandi gruppi.
Abruzzo, Basilicata, Calabria, Marche, Puglia e Molise fanno fronte comune in difesa dell’Adriatico e dello Ionio. Si sono riuniti oggi, venerdì 24 luglio, a Termoli, per concordare una linea comune in difesa dell’ambiente marino a rischio trivellazioni a seguito dello Sblocca Italia, i presidenti delle Regioni Abruzzo (Luciano D’Alfonso), Basilicata (Marcello Pittella), Molise (Paolo di Laura Frattura), Puglia (Michele Emiliano), il vicepresidente della Regione Marche, Anna Casini, e per la Calabria l’assessore all’Ambiente, Antonella Rizzo.
Erano inoltre presenti gli assessori all’Ambiente di Abruzzo (Mario Mazzocca), Basilicata (Aldo Berlinguer) e Molise (Vittorino Facciolla). Alla riunione, aperta dai saluti del sindaco di Termoli, Angelo Sbrocca, ha partecipato anche l’europarlamentare croato, relatore della Strategia della Macroregione Adriatico-Ionica, Ivan Jakovcic.
I presidenti hanno confermato il loro no netto ad opere di trivellazione nei mari Adriatico e Ionio, ribadendo comunque l’intenzione comune di avviare un dialogo con il Governo. La posizione di confronto, per le Regioni, rimane prioritaria, anche se le stesse sono pronte a valutare la praticabilità, quale estrema ratio, di tutti gli strumenti previsti dall’ordinamento. Nel corso della riunione è stata messa in evidenza, in un’ottica di difesa globale delle coste adriatiche, l’importanza della partecipazione dell’europarlamentare Ivan Jakovcic a testimonianza dell’attenzione transnazionale che il tema delle trivellazioni in mare richiama.
In questo senso Jakovcic ha invitato le Regioni a farsi portavoce presso il Governo per elaborare una nuova strategia di sviluppo dell’Adriatico in chiave europea in grado di favorire una crescita compatibile con l’ambiente. Prima occasione di confronto con il Governo sarà il prossimo 29 luglio, quando al Ministero dello sviluppo economico è stato convocato il tavolo per discutere la compatibilità ambientale del metodo esplorativo “Airgun”.
In questa sede le sei Regioni faranno presente al Mise di essersi costituite, per le questioni di tutela ambientale, portatrici di un unico interesse regionalistico. Dalla riunione di Termoli è emersa infatti la volontà di istituzionalizzare il coordinamento creando anche un’agenda politica in grado di dare corpo a una nuova idea di regionalismo. Il coordinamento delle sei Regioni ha intenzione di coinvolgere la Regione Campania, auspicando una rinnovata partecipazione della Regione Emilia Romagna. I presidenti si sono aggiornati al prossimo 18 settembre a Bari, in occasione della Fiera del Levante.
«Un importante risultato politico nell’ottica del perseguimento di un modello di sviluppo realmente sostenibile del nostro territorio e della riaffermazione del ruolo al tempo stesso propositivo e decisorio delle comunità locali».
Lo afferma l’assessore all’Ambiente, Mario Mazzocca, a margine dell’incontro di Termoli delle sei regioni dell’Adriatico e dello Ionio. «Le Regioni – prosegue Mazzocca – hanno comunque positivamente valutato l’idea del referendum abrogativo previsto dall’articolo 75 della Costituzione, di proporre [i]’l’abrogazione, totale o parziale, di una legge o di un atto avente valore di legge'[/i]. Preme ricordare come l’obiettivo è di abrogare quella parte del ‘Decreto Sviluppo’ relativa a: 1) dichiarazione di strategicità, indifferibilità ed urgenza delle opere; 2) vincolo preordinato all’esproprio; 3) possibilità che in assenza del piano delle aree (finalizzato a razionalizzare l’attività petrolifera) possano rilasciarsi titoli concessori unici; 4) disposizioni depotenzianti la partecipazione di Regioni ed enti locali ai procedimenti amministrativi».