La sorgente di Celano di nuovo in uso: «Lavoro e non chiacchiere»

24 luglio 2015 | 13:40
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La sorgente di Celano di nuovo in uso: «Lavoro e non chiacchiere»

Pericolo scampato. La città di Celano potrà essere di nuovo ‘innaffiata’ dall’acqua potabile della nota sorgente locale dei Santi Martiri, fonte d’acqua di lusso e di lustro storica. Il verdetto della Asl parla chiaro e non dà luogo a fraintendimenti: situazione normalizzata, la popolazione può stare tranquilla.

Il Sindaco Santilli, infatti, ha revocato con effetto immediato l’ordinanza n. 71 con la si faceva divieto di utilizzazione di acqua potabile erogata in private abitazione e pubbliche fontane, in quanto l’acqua della sorgente di Fontegrande è tornata completamente potabile ed utilizzabile per fini umani e domestici.

Il nuovo provvedimento del sindaco è stato adottato a seguito delle note dell’Arta e della Asl avente ad oggetto “Acqua conforme Comune di Celano” con la quale si stabilisce che le acque prelevate in data 22 luglio sono conformi ai requisiti di potabilità previsti dalla legge e pertanto può essere revocato qualsiasi provvedimento intrapreso.

«Non è consuetudine dell’Amministrazione Comunale replicare ai tentativi di alimentare polemiche sterili e fuori luogo a proposito del problema legato al momentaneo divieto di usare l’acqua a scopi potabili», questo il commento, a caldo, del sindaco Settimio Santilli e della sua scrupolosa amministrazione.

«L’intervento sui social network prima e sui giornali poi, del consigliere comunale di minoranza Antonio Del Corvo, comunque, merita una doverosa precisazione, oltremodo necessaria, per chiarire la vicenda alla popolazione, che al contrario di quanto sostiene Del Corvo, ha dimostrato in questi giorni senso di responsabilità e grande maturità civica», si legge nella nota.

«Fin da subito, in collaborazione con gli uffici tecnici del Comune e del Cam sono stati effettuati i necessari sopralluoghi e ordinate alla Asl territoriale le indispensabili analisi di laboratorio per verificare la salubrità dell’acqua della sorgente di Fontegrande. Dalle analisi è emerso che i valori microbiologici, risultavano nella norma e quindi non c’è mai stato nessun caso salmonella, mentre quelli della torbidità risultavano a 77 NTU, ampiamente fuori norma. A tutela della salute dei cittadini fin da domenica sera è stata emessa, ed ampiamente pubblicizzata, l’ordinanza che vietava l’uso di acqua per scopi umani e potabili. A dimostrazione poi, dell’impegno e della tempestività degli interventi messi in atto, si fa presente che è stato chiesto di effettuare anche analisi appropriate alla sorgente di San Francesco, dove tutti i valori dell’acqua sono risultati essere nella norma».

«Martedì, dall’incontro avuto con il Cam e la Asl, a cui ricordiamo compete ogni decisione finale sull’utilizzo dell’acqua, è emerso che i valori anomali della torbidità erano riconducibili ad eventi del tutto naturali non imputabili a nessuno, ma che tuttavia questi si erano già abbassati a 2 NTU. I rapporti con tecnici CAM e ASL sono stati quotidiani, proprio per avere un monitoraggio continuo e puntuale della vicenda».

«Mercoledì, – spiega ancora l’amministrazione celanese – dalle nuove analisi, è stato verificato che anche la torbidità era tornata a raggiungere valori nella norma, ovvero sotto 1 NTU e come da prassi analitica Asl sono state ordinate nuove analisi microbiologiche il cui responso non si poteva avere prima di 48 ore.

Oggi, venerdì, è stata firmata la revoca dell’ordinanza, dopo il nulla osta della ASL, derivante dai risultati analitici finali da cui emerge che l’acqua di Fontegrande gode di ottima salute».

«Non si è trattato, quindi, di ritardi imputabili ad Enti, (Comune, Asl e Cam) ma alla necessità di avere tutta la sicurezza possibile, in tema di salute pubblica, prima di procedere alla revoca dell’ordinanza di divieto. Meraviglia, inoltre, che l’attuale consigliere d’opposizione Del Corvo, che in quanto presidente della Provincia fino a qualche mese fa era presidente anche dell’ASSII (Assemblea dei Sindaci per il Servizio Idrico Integrato) che è l’organismo deputato al ciclo integrato delle acque nel territorio di riferimento della provincia stessa, ignora che la sorgente “Pago”, che fino ad alcuni decenni fa alimentava solo una minima parte delle utenze di Celano, è stata chiusa per le condotte di Celano, in quanto di portata inferiore rispetto alle necessità minime quotidiane dei suoi abitanti».

«Sempre Del Corvo, che ancora non si sveglia dopo la batosta elettorale rimediata sia in provincia che alle amministrative, ignora che la sorgente del “Pago” alimenta il comune di Ovindoli e altri piccoli comuni dell’Altopiano delle Rocche e riattivarla solo per poche utenze di Celano, avrebbe causato problemi seri a questi comuni. A Del Corvo ci permettiamo di dare un suggerimento: prima di scrivere allarmistiche inesattezze si documenti, ne guadagnerà la sua immagine di amministratore d’opposizione», questa la conclusione.

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