Piccone scalda i motori verso la Rai

27 luglio 2015 | 13:28
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Piccone scalda i motori verso la Rai

di Roberta Galeotti

Dopo il ritorno di Rodolfo De Laurentiis nella società di trasporti regionale abruzzese, la neonata Tua, dove aveva svolto il ruolo di presidente dell’Arpa qualche decennio fa, il posto vacante nel consiglio di amministrazione Rai dovrebbe passare a Filippo Piccone, che in subordine potrebbe accontentarsi anche del ruolo di consigliere di amministrazione di Finmeccanica.

Gli accordi romani, secondo voci di corridoio ben informate, prevederebbero infatti il passaggio di testimone nell’ambita società nazionale di comunicazione tra i due marsicani De Laurentiis-Piccone, con l’apertura verso il delfino Massimo Verrecchia.

Il celanese Piccone, proteso verso la Rai, sarebbe in procinto, quindi, di dare le dimissioni dal Parlamento italiano dando il via al primo dei non eletti in coda all’Ncd Massimo Verrecchia, il giovane ex capo di gabinetto in Provincia, con il presidente Del Corvo, nonchè consulente legale della Regione Abruzzo, con il presidente Chiodi.

Piccone sempre più lontano dalla Marsica e sempre più spostato verso Roma, dove il suo politico di riferimento Gaetano Quagliariello sarebbe in procinto di ricevere l’incarico di Ministro alle infrastrutture, lasciato libero da Lupi.

Quali scenari delineeranno questi movimenti per l’Abruzzo e per la Marsica?

Verrecchia, forte del ruolo di parlamentare di riferimento del centrodestra nell’area marsicana, potrà ben riorganizzare le truppe cammellate in vista della battaglia epocale che impegnerà questa compagine nella riconquista della roccaforte dei Di Pangrazio di Avezzano, con estenzioni nell’area aquilana, dove il futuro candidato post Cialente potrebbe essere Silveri, da sempre legato a Piccone.

L’ombrello di Quagliariello dovrebbe dare, inoltre, nuovo impulso alle [i]picconiane funzioni di indirizzo politico[/i] che sempre più assumerà un ruolo di [i]regista romano della politica marsicana[/i].

Questo potrebbe determinare nuovi equilibri anche a livello regionale, dove, con D’Alfonso in affanno, si apre un enorme spazio di agibilità politica, in considerazione del progressivo decadimento economico e produttivo dell’area marsicana.

Chi vivrà vedrà… certo è che l’asse, sempre più evidente, tra Pd ed Ncd costringerà D’Alfonso a cedere spazi crescenti di potere alla compagine Picconiana.

Qualcuno del Pd dovrà cedere la poltrona, si tratta ora di vedere in quali mani resterà il cerino acceso.