Referendum Parco, anche Pietracamela si mobilita

Dopo la presa di posizione di Assergi che aveva annunciato settimane fa un referendum per l’uscita dal Parco del Gran Sasso e Monti della Laga, anche la montagna teramana si mobilita.
E’ partita la raccolta firme da parte di Pasquale Iannetti, il referente del comitato [i]pro referendum[/i] di Pietracamela. «Nei prossimi giorni – dice – saremo pronti con gli amici di Assergi per mettere insieme le firme necessarie a chiedere il referendum. Dobbiamo cambiare il Parco perché così come si presenta non serve a nulla».
Si apre la strada che porta a un referendum consultivo per chiedere un’ altra tipologia di Parco, che condivida innanzitutto le scelte insieme ai residenti per evitare lo spopolamento o una vita incatenata alle ‘regole’ dettate dal parco che non mettono “l’uomo al centro del sistema e degli interessi”.
A L’Aquila l’iniziativa e’ stata presentata nei giorni scorsi da Luigi Faccia, direttore della scuola di sci di Assergi, che ha costituito il comitato #SaveGranSasso .
L’idea nasce dopo il veto posto dal Parco nazionale sull’istruttoria tecnica per la sostituzione degli impianti della seggiovia Fontari. Una decisione che ha generato polemiche accese e che lascia per gli operatori molti interrogativi sul futuro del Gran Sasso e sul suo sviluppo.
«Questo è il segnale dì un malcontento diffuso e generalizzato. – afferma a [i]Il Capoluogo.it[/i] Luigi Faccia. Le popolazioni sono stufe dell’inerzia e della politica integralista di conservazione del territorio adottata negli anni dal parco. Questo ha solo prodotto l’abbandono delle colture e dei territori da parte dei residenti e la mancanza completa di una politica di sviluppo socio economico delle popolazioni. Siamo solo all’inizio, infatti sono stato contattato da altri comuni che guardano con molto interesse la nostra iniziativa».