IlCapoluogo s’inebria d’amore

17 agosto 2015 | 11:36
Share0
IlCapoluogo s’inebria d’amore

Fuori dalla porta della propria casa, l’amore vero è un clochard in cerca di attenzioni. A cuore aperto e a viso spento, naviga fra le voglie cieche di oggi e i perché dell’animo inespressi in cerca di un futuro nel domani. Per fortuna, però, qualcuno s’è salvato.

Vi proponiamo una poesia d’amore eterna come eterno è l’io dell’uomo a cui non bastano le magre sensazioni della pelle. Sia per soleggiare le vostre giornate uggiose, sia per affermare all’animo vostro che il sentimento con la S maiuscola può ancora avere senso, in un 2015 affannato che s’innamora a stento.

***

di Marco Cotini

Negli occhi tuoi dolce l’acqua si

riflette, verdi e profondi incuorano

l’anima mia, innamorandosi

dell’angelo di cui io son degno.

Labbra socchiuse sono petali, che

soffici e vellutati dolcemente

chiedono di posarsi come amiche

sopra loro, vivendo soavemente.

Dure parole a me giungono,

una paura atroce mi travolge,

nel cor mio abiette patiscono,

ma l’amor mio d’esse non s’accorge

perché soave il tuo nome echeggia

dentro me, illuminando chiunque lo

ode, l’eco se ne va come pioggia

e il mio cor è tetro a non sentirlo.

{{*ExtraImg_251301_ArtImgCenter_272x242_}}