
di Gioia Chiostri
Quanto vale la gioia di un angolo di città? A casa del mare, non si può evitare di naufragare. E se poi, il fratello blu dell’uomo, ha come volto quello tipico del Porto di Napoli e, come suono, quello classico di un poliedrico clarinetto strombazzante – noto compagno d’avventure di un certo animale da palcoscenico di nome Renzo Arbore – allora la musica diventa una pagaia leggera e la voce una sirena sinuosa. E allora sì che si incomincia a ragionare. A Luco dei Marsi, questa domenica, la serata frizzantina marsicana acquisterà la voce tipica dell’Italia dello show.
Prima volta in assoluto nel Comune luchese, il più che cantante, più che intrattenitore e più che musicista Renzo Arbore, farà capolino fra le antiche mura di un innovativo punto cardinale della zona abruzzese. Grazie ad un Comitato Feste, quale quello dei nati nel 1964, d’ingegno, quest’anno, infatti, i festeggiamenti hanno accolto il garbo classico di un ‘non so che’ in più. Storia, spettacolo, senso del divertimento, ma anche ricordi, memoria e viaggio nel tempo di un’Italia allegra e irriverente: questi gli ingredienti del week end in programma a Luco dei Marsi firmato dall’oramai storica Orchestra Italiana.
Esprimere in musica il concetto della ‘Bella Italia’ non è difficile per chi, dagli anni ‘60 ad oggi, ha letteralmente messo in piedi uno spettacolo scanzonato e dissacratorio dei luoghi comuni degli show itineranti. Verve, armonia, voce di popolo e gioia di vivere le coordinate essenziali e non banali di un tuffo nel vuoto alla Arbore’s style. Il presidente del Comitato di quest’anno, Torquato Di Gianfilippo, grazie alla lungimiranza attiva dell’agente di spettacolo Settimio Colangelo della Colangelo Eventi, ha «raddrizzato una consuetudine festaiola acclimata a Luco dei Marsi. La Festa patronale del 2015 brillerà, quest’anno, per due evento clou: Renzo Arbore in concerto con la sua Orchestra Italiana la sera di domenica 23, alle ore 21 e 30 e, questa sera, un iter virtuale nella storia della Marsica antica più prelibata». Luco dei Marsi, per quattro giorni, a partire, appunto da stanotte, diverrà, in breve, la scacchiera del divertimento marsicano.
«Noi – afferma Torquato – prevediamo il pienone in vista dello show di Arbore. È un grande artista, molto più di uno showman, che saprà, senza dubbio, convogliare e coinvolgere giovani e meno giovani nella Piazza Umberto I principale del paese. Ci attendiamo almeno 10 mila persone: a dire il vero – continua – Luco si sta trasformando, sempre più, in un punto di riferimento festivo per l’intera costola marsicana. Noi del Comitato, ovviamente, abbiamo approntato il tutto per riceverlo degnamente assieme alla sua band». Arbore è da poco stato il protagonista assoluto di una pubblicazione esemplare che, fra i petali di margherita della vita passata, raccoglie la ‘summa’ di alcune sue performance edite ed inedite espletate nei maggiori teatri, piazze e auditorium italiani. Quella che è solita accompagnarlo nelle varie tappe artistiche dei suoi numerosi tour assomiglia molto di più ad una compagnia di amici innamorati della cultura a 360 gradi che ad una band formale [i]stricto sensu[/i]. Ed è proprio in questa osmosi fra abbraccio di popolo e professionalità rigidissima che, forse, si riscontra la chiave del suo successo strepitoso.
Lui, il primo [i]disc jockey[/i] della storia d’Italia, ha, durante una carriera vorticosa divisa fra radio, palco e grande e piccolo schermo, letteralmente battezzato un vero e proprio modo di fare arte. Nel 2014 è uscito il suo ‘… e pensare che dovevo fare il dentista…’, con un accenno manifesto all’occupazione lavorativa di suo padre, mai perseguita da lui per ovvi motivi di talento sguazzante in vena. Voce dell’Italia più viva e vegeta, Arbore ha avuto la brillantezza mentale di fondare, nel 1991, L’Orchestra Italiana, composta da quindici grandi strumentisti – tra i quali Gianni Conte, Barbara Buonaiuto, Mariano Caiano, Giovanni Imparato, Massimo Volpe, Michele Montefusco, Paolo Termini e Nicola Cantatore, Peppe Sannino, Roberto Ciscognetti, Massimo Cecchetti, Nunzio Reina e Salvatore Esposito – con lo scopo di diffondere in lungo e in largo la canzone napoletana classica. Un ambasciatore, insomma, dell’Italia bella, solare e che crede ancora nell’atto pratico e spirituale di tirarsi su le maniche della camicia per incominciare a rivoluzionare.
Il concerto di Luco dei Marsi vedrà apparire dinanzi agli occhi e alle orecchie il nuovo e l’antico suono di Napoli: voci e cori appassionati, girandole di assoli strumentali, un’altalena di emozioni sprigionate dalle melodie della musica napoletana. «Garantiremo, per via del grande afflusso di visitatori e turisti, lo spazio per il parcheggio e il sostegno per la mobilità e la sicurezza cittadina. Scopo primario per noi del Comitato sarà quello della buona riuscita della Festa, la quale non s’esime, ovviamente, dall’accogliere con il massimo della comodità i turisti di Luco. Abbiamo scelto questo artista perché lo riteniamo uno showman con la S maiuscola: è un performer poliedrico che, al di là del canto, è capace anche di scaldare il pubblico con la semplice parola nuda. Non vediamo l’ora, insomma, di immergerci nella sua Napoli dipinta dalle sette note. A nostro avviso, la scelta migliore per una festa di piazza gratuita». Presenterà la serata principale della Festa patronale di Luco dei Marsi, Pierluigi Oddi, nota voce artistica della Marsica.
«Questa sera, inoltre, – continua il presidente del Comitato – Luco sarà la location prestabilita del ‘Mapping 3D’: un viaggio virtuale nelle pieghe passate della storia e della geografia del paese, un excursus storico e mitologico, dal prosciugamento del Lago Fucino fino al terremoto del 1915. Lo spettacolo avrà luogo presso Piazza Umberto I; il maxi schermo adatto all’occasione verrà posizionato proprio sulla facciata della Chiesa. Un connubio fra tecnologica e storia remota che non verrà sicuramente dimenticato dai marsicani», aggiunge, infine, il presidente.
Il Comitato di quest’anno, quindi, ha dato vita e voce ad una parata di festeggiamenti di gusto. «Abbiamo cercato di dare spazio, per quest’estate, a degli eventi innovativi. La Festa patronale è sentita tantissimo nell’entroterra di Luco. Forse, grazie ad alcune scelte oculate in campo artistico, quest’anno la manifestazione non è passata affatto inosservata nemmeno fra i più giovani del posto. La nostra opera è partita dall’otto di dicembre scorso ed è giunta fino a fine agosto. Ogni evento progettato dai noi è stato, in primis, pensato per la popolazione, la quale ha risposto in maniera accattivante. Ieri sera, ad esempio, lungo il corso principale del Comune, una fiumana di gente, come non si vedeva da almeno 20 anni or sono, ha riempito l’anima e il cuore di Luco paese». La tradizione di sempre con l’abito nuovo di uno show diverso dal solito ha regalato, quest’anno, alla Marsica, una quattro giorni da annusare poco a poco, come il più intenso profumo di liquore alle noci nostrano.
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