
La 721esima edizione della Perdonanza Celestiniana, grazie alla immensa luce del Tripode, specchio della storia più antica e profonda di L’Aquila città, ha inizio ufficialmente alle ore 21 e 24 minuti.
L’Aquila riscopre sé stessa.
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La diretta:
La Basilica di San Bernardino da poco restaurata, le luci, la folla fanno da cornice all’accensione del tripode della pace che segna l’apertura ufficiale della 721^ Perdonanza Celestiniana, istituita nel 1294 per volere di Papa Celestino V.
{{*ExtraImg_251653_ArtImgCenter_375x500_}}Centinaia di aquilani sul sagrato, sulla Piazza e fino ai portici assistono alla cerimonia di apertura del Giubileo aquilano.
{{*ExtraImg_251648_ArtImgCenter_500x375_}}Una location tutta nuova quest’anno, che regala una visione diversa, quella di una città che sta rinascendo.
Non mancano attimi di emozione e commozione in questa serata di avvio della Perdonanza, esattamente la settima dopo il terremoto.
Stupefacenti i giochi di luce (in foto) che hanno letteralmente animato la facciata della Basilica di San Bernardino: focus geografico della Perdonanza, di quest’anno, numero 721. L’effetto di luci ha chiuso la cerimonia di apertura.
Con sottofondo musicale richiamante i Carmina Burana, degli sprazzi colorati hanno disintegrato e poi ricostruito la Basilica sotto gli occhi sconcertati dei visitatori aquilani. Un tuffo al cuore, per via della memoria recente, ma, nel frattempo, uno spettacolo apprezzatissimo. Dulcis in fundo, poi: i giochi colorati sui tre rosoni dell’edificio di culto, simbolo della città più viva e vegeta.
{{*ExtraImg_251655_ArtImgCenter_375x500_}}Un regalo da L’Aquila agli aquilani.
{{*ExtraImg_251642_ArtImgCenter_500x404_}}Emblematico e conciso il messaggio dato, durante la sentitissima cerimonia di apertura, da Monsignor Petrocchi, in prima fila, fra gli aquilani. «Il giubileo – dice – della Misericordia e la Perdonanza sono eventi correlati dal punto di vista storico, ma anche spirituale e sociale. Il buon cristiano è anche un buon cittadino. L’ incontro con la misericordia e con Gesù esiste nel perdono verso gli altri. Evitare tutto ciò che è legato al rancore e alla rabbia significa che nei rapporti umani prevalga il bene».
{{*ExtraImg_251644_ArtImgCenter_500x374_}}Gli fa da eco il primo cittadino di L’Aquila, Massimo Cialente, che parla alla sua città: «E’ il giubileo che anticipa di poco la Perdonanza riconosciuta come patrimonio immateriale dell’umanità. Papa Francesco con il giubileo straordinario apre le porte della chiesa a tutti. Come aveva fatto Celestino. La perdonanza di quest anno è quella dell’integrazione, messaggio fondamentale in questa società in cui migliaia e migliaia di persone sono spaventate e chiedono aiuto, pensiamo alle tragedie del mediterraneo».
{{*ExtraImg_251649_ArtImgCenter_500x375_}}Intanto, sulla Basilica di Collemaggio, il primo cittadino assicura che i lavori partiranno a breve perché l’Eni ha voluto operare una selezione attenta.
Moroni del Comitato Perdonanza, invece, ringrazia tutti per l’organizzazione. Afferma che si sta per andare incontro ad periodo di eventi che precede il giubileo aquilano con l’obiettivo di riunire il territorio.
Forte, inoltre, la presenza dei rappresentanti della Regione Abruzzo: in prima fila Mario Mazzocca e Dino Pepe, il quale sottolinea davanti alla popolazione del capoluogo come «la manifestazione sia legata alla storia, e si avverta sempre di più la volontà di rinsaldare i valori storici».
Pieno di sentimento e di attenzione ai dettagli della storia aquilana, anche il presidente della Provincia, Antonio De Crescentis che afferma: «Celestino V ci ha lasciato un messaggio rivoluzionario: il perdono per tutti. È attuale e bisogna riflettere e pensare ai poveri diseredati».
DURANTE L’APERTURA DELLA PERDONANZA, IL RICORDO DI VITTORINI, UN GRANDE AQUILANO – Massimo Cialente interviene sul sagrato e ricorda Stefano Vittorini. «Mio grande amico – afferma con voce rotta – e avversario politico. Sicuramente Stefano è qui con noi, oggi, per partecipare alla festa del Perdono». Per lui, lo scroscio di un forte applauso, emerso nell’atmosfera serale dal pubblico, per ricordare l’ex vice sindaco di L’Aquila città.
E’ proprio Cialente, inoltre, a parlare di «Nona Perdonanza vissuta in prima persona da sindaco. È una Perdonanza diversa questa, però – aggiunge – che vede il territorio più affiatato di prima e che mette, finalmente, da parte le polemiche».
{{*ExtraImg_251645_ArtImgCenter_500x315_}}ARRIVA LA FIACCOLA – Tocca invece a due giovani ragazzi dare il fatidico ‘la’ alla Festa del Perdono. Samuel e Idrizz, – segnatamente il primo originario della Nigeria, di fede musulmana, l’altro emigrato dal Ghana, di fede cristiana – portano la fiaccola che è arrivata all’Aquila da Sulmona. Questo è un momento di transito che dà il via a tutta la vispa manifestazione.
{{*ExtraImg_251646_ArtImgCenter_500x315_}}Floro Panti, invece, legge la pergamena dei sindaci dei comuni che la fiaccola ha attraversato. Una scia luminosa, che è approdata finalmente alla città della Ricostruzione fisica e spirituale.
{{*ExtraImg_251656_ArtImgCenter_375x500_}}ALLE ORE 21 E 24 MINUTI HA UFFICIALMENTE INIZIO LA 721ESIMA EDIZIONE DELLA PERDONANZA CELESTINIANA.