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di Marcello Spimpolo, Francesca Marchi e Claudia Giannone
L’Aquila in fermento per l’arrivo in città del premier Matteo Renzi.
Alle porte del corso, in piazza Battaglione Alpini, si sono schierati il reparto mobile di Roma, il personale della questura e i Carabinieri dell’Aquila, oltre a personale in borghese di vari reparti tra finanza e forestale.
LE CONTESTAZIONI
{{*ExtraImg_251830_ArtImgRight_300x533_}}Stanno arrivando intanto, da tutta la Regione, i primi contestatori. Tra questi, anche un un gruppo proveniente dalla costa, con striscioni su cui si legge “[i]Renzi svende l’Adriatico ai petrolieri[/i]”.
«Noi siamo qui per dire no a Ombrina – commenta Maurizio Acerbo, già consigliere regionale – il Partito Democratico inizialmente manifestava con noi contro la petrolizzazione, adesso Renzi sta svendendo l’Adriatico. Siamo qui anche per manifestare contro i tagli alla scuola. Oggi saremo in pochi, perché abbiamo avuto poche ore per l’organizzazione, ma l’importante è esserci. Non è un caso che Renzi annunci all’ultimo le sue visite, ci sarebbero altrimenti migliaia di contestatori».
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{{*ExtraImg_251819_ArtImgRight_300x223_}}A mettere l’accento sul tema della scuola anche William Giordano, coordinatore comunale Uds e rappresentante dell’istituto superiore Cotugno. «Qualcuno dice che non c’è spazio per parlare della questione scuola, ma non è così – spiega – Vogliamo un ritiro immediato del Ddl sulla scuola. Il presidente non ha mantenuto la parola data».
Tra i comitati, come anticipato a gran voce ieri pomeriggio, anche il 3.32 con un numeroso gruppo di aquilani.
FOTORACCONTO
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