«Assurdo impedire ai manifestanti di avvicinarsi al centro»

Continuano le polemiche dopo la manifestazione di ieri a L’Aquila, in occasione della visita del premier Matteo Renzi in città.
L’ex consigliere regionale Maurizio Acerbo (Rifondazione Comunista – L’Altra Europa con Tsipras), presente alla manifestazione, contesta le ricostruzioni ufficiali dei momenti più caldi della giornata di protesta, ma anche le scelte delle forze dell’ordine in relazione al contenimento dei manifestanti.
«Assurdo – sottolinea Acerbo in una nota – il tentativo di impedire, con spinte e calci, ai cittadini che protestavano di avvicinarsi al centro dell’Aquila. Io ero in prima fila con lo striscione “No Ombrina” che aprì la manifestazione di Lanciano e non ho visto anarcoinsurrezionalisti al mio fianco. Non c’è bisogno di essere anarcoinsurrezionalisti per indignarsi per il sì del Governo a Ombrina, al metanodotto Snam, al dilagare di inceneritori e centrali a biomasse e a tanti altri provvedimenti contro l’ambiente, il territorio, la scuola, la sanità pubblica, i diritti dei cittadini e dei lavoratori. I cittadini e le cittadine che ieri hanno manifestato cantavano “Bella Ciao” e la Costituzione, nata dalla Resistenza, garantisce loro il diritto di fischiare un presidente del Consiglio prepotente e i suoi “camerieri” della politica abruzzese».
«Ieri – aggiunge Acerbo – non c’erano anarcoinsurrezionalisti, ma abruzzesi arrabbiati. Gli esponenti del Pd abruzzese lo sanno bene, perché hanno manifestato al fianco di quegli abruzzesi, a L’Aquila e sulla costa, salvo fare il contrario quando sono andati al governo. E’ stata una bella giornata di lotta. In poche ore siamo riusciti a organizzare una protesta efficace contro Renzi e il circo Takimiri dei suoi lacché abruzzesi. Sarebbe stato gravissimo se, dopo aver dato il via libera a Ombrina, il presidente del Consiglio avesse trovato ad accoglierlo solo le lingue penzolanti degli esponenti del Pd abruzzese capitanati dal presidente D’Alfonso e dalla senatrice Pezzopane. Fortunatamente c’è un altro #Abruzzo che non si arrende e difende il suo mare e il suo territorio. E’ solo l’inizio. La prossima volta saremmo molti di più».
Acerbo contesta anche le dichiarazioni del Questore dell’Aquila Terribile in relazione alla poliziotta rimasta ferita nel corso della manifestazione. Nella nota, diffusa dalla segreteria del Questore, a cui fa riferimento l’ex consigliere si legge: «Durante momenti di tensione che si sono verificati oggi (ieri Ndr) pomeriggio all’Aquila una donna poliziotto è rimasta ferita al volto riportando fratture multiple al setto nasale. La donna è stata spinta durante uno dei due tentativi, posti in essere da numerosi appartenenti al mondo anarco-insurrezionalista provenienti da altre province della regione, di sfondare con violenza i cordoni delle Forze dell’Ordine posti a tutela di zone e obiettivi considerati sensibili». Tuttavia, secondo Acerbo,
«basta andare sul sito di [i]LaRepubblica[/i], dove c’è un video che mostra chiaramente come è caduta, sbattendo la faccia, l’agente a cui facciamo gli auguri di buona guarigione».
Continuano intanto ad arrivare le manifestazioni di solidarietà nei confronti della donna poliziotto rimasta ferita. Dopo le manifestazioni di vicinanza dei sindacati Coisp e Siulp, oggi anche l’intevento di Ugl Polizia di Stato che, in una nota, esprime «piena solidarietà per la collega a cui è stato ferito il setto nasale e a tutti i colleghi che hanno dimostrato sul campo una indiscutibile professionalità nella gestione dell’ordine pubblico». «La visita del Premier – si legge ancora nella nota – è stata fatta rispettare con metodi e interventi tipici delle forze di Polizia proprie dei paesi democratici. In virtù delle esperienze passate, questa sigla sindacale auspica che l’operato delle Forze di Polizia venga apprezzato e riconosciuto, e non che scenda, come spesso accade, in miserabili strumentalizzati».