
Sono state chiuse dalla Procura di L’Aquila le indagini che vedono protagonista l’oramai ex presidente di Confartigianato Abruzzo, Angelo Taffo. Sulla sua testa, pesa il reato di truffa. Indagati anche, oltre a Taffo, sua moglie Paola Figurelli e Antonio Pietro Pacilli, responsabile del progetto integrato Linea 2.1.
Secondo le prime informazioni trapelate, Taffo avrebbe utilizzato i soldi incassati dalla sua associazione di categoria per finanziare dei viaggi in Marocco.
Secondo l’accusa, infatti, i tre, in concorso tra loro, «al fine di far trarre un ingiusto vantaggio ad Angelo Taffo, tramite raggiri consistiti nel predisporre l’estratto conto dei biglietti forniti a nome del solo Angelo Taffo per la somma di 737 euro, avrebbero fatto figurare mediante il documento dell’agenzia viaggi che il biglietto aereo per il viaggio in Marocco era stato emesso solo per il presidente Taffo, usufruendo della somma di 368 euro a carico della Confartigianato Abruzzo senza averne diritto con danno per l’ente e lo stesso Osservatorio
interregionale per la cooperazione e sviluppo».
«Taffo», dice il suo difensore, «aveva diritto alla copertura dei costi del viaggio, oltre che una diaria giornaliera; le somme rimborsate sono assai inferiori alle somme cui il medesimo avrebbe avuto diritto».