Educatrici precarie in rivolta: «Dal Comune, menzogne»

4 settembre 2015 | 10:23
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Educatrici precarie in rivolta: «Dal Comune, menzogne»

Il Governo, con la Circolare n. 03/2015, nella persona del Ministro Marianna Madia, ha chiarito che le educatrici precarie possono essere riassunte, nonostante abbiano prestato servizio per un periodo superiore a 36 mesi.

Rincarano la dose le maestre precarie aquilane, affermano in una nota: «Tanto ciò è vero che il Comune di Roma, appresa la novella, ha subito dato impulso alle procedure di riassunzione di 2000 precarie in servizio negli asili nido della Capitale, salutando con gioia la notizia.

Sono state quindi finalmente smascherate le ignobili menzogne di questa Amministrazione Comunale che, ancora stamane, per bocca – nostro malgrado – della Di Giovambattista, ha ribadito di dover giocoforza procedere alla chiusura degli Asili Nido, proprio a causa del Job Act».

«Si impone dunque una riflessione. L’Amministrazione Comunale non era informata della circolare n. 03/2015, oppure finge inopinatamente di non sapere.

Tertium non datur».

«Di certo, – continuano le precarie – però, non sussistono ostacoli normativi alla prosecuzione dei rapporti di lavoro attualmente in essere e quindi, la chiusura degli asili nido e l’esternalizzazione del servizio alle Cooperative, rappresenta, semplicemente, una scelta, deliberata e folle di questa Amministrazione Comunale, in netta controtendenza rispetto a quanto stanno facendo, in queste ore, i Comuni di tutta Italia».

«Una scelta meramente politica quindi, che l’Ente intende perseguire, portando a casa l’infame risultato dell’affidamento alle Cooperative, e ciò a danno di 20 lavoratrici che, già da anni, sperano ed elemosinano ogni 6 mesi per ottenere l’agognata prosecuzione del rapporto di lavoro, e delle famiglie aquilane che si trovano a dover rinunciare ad un servizio PUBBLICO UNA VOLTA TANTO DI QUALITA’, il cui costo è peraltro finanziato INTEGRALMENTE con le proprie tasse.

Di tutto ciò il Sindaco deve però finalmente farsi carico, assumendosi in proprio e pubblicamente la responsabilità di tali scelte, – in netta controtendenza rispetto a quanto stanno facendo, in queste ore, i Comuni di tutta Italia – smettendola di ridicolizzarsi dietro l’assessore di turno ed interrompendo lo sguaiato, contraddittorio e francamente stucchevole vociare delle sue sodali, Di Giovambattista e Leone».

«Pertanto, annunciamo a questa Amministrazione ed alla cittadinanza che lunedì 7 settembre a partire dalle 10.30, si terrà un presidio, dinanzi all’Asilo Nido I Maggio, delle educatrici precarie e delle famiglie che in queste ore concitate si trovano nella totale incertezze circa la situazione degli asili, per ribadire con forza il nostro no alla chiusura degli asili nido ed all’affidamento esterno.

Chiediamo un supporto numeroso delle parti sociali, dei sindacati e dei cittadini, uniti nel lottare per la salvaguardia della nostra città, dei nostri figli, del nostro futuro».