
di Claudia Giannone
Prima conferenza stampa per mister Perrone: alla vigilia della gara interna con la Pistoiese, che di fatto aprirà la nuova stagione, giungono le prime impressioni del tecnico aquilano che guiderà la squadra. «La cosa più importante sarà ciò che faremo vedere in campo: in termini quantitativi, rispetto all’anno scorso, ci sono meno giocatori importanti. C’erano più di undici elementi di sperimentata esperienza. Quest’anno abbiamo un buon gruppo di giocatori di esperienza, ma abbiamo preso anche molti giovani che hanno qualità importanti, ma ancora tanto da dimostrare».
«È stata messa su – ha proseguito – una squadra con qualità tecnica e allo stesso tempo corsa, ma sono molto soddisfatto. Anche la condizione è buona: c’è una buona intensità. Bisognerà vedere se sarà possibile mantenere i novanta minuti per tutti. Se questa squadra riuscirà a mettere il cuore dentro gli scarpini, farà ciò che abbiamo chiesto».
Una squadra che, come era accaduto anche lo scorso anno, varia a seconda dell’umore: appare quindi il bisogno di un lavoro aggiuntivo che riguarderà, uno per uno, tutti i membri della compagine.
«La squadra è un po’ umorale: i ragazzi dovranno lavorare individualmente, essendo più costanti anche dal punto di vista mentale. La partita di domani sarà importante per continuare a valutare quello che abbiamo messo su: ci lasceremo degli spazi di intervento. Ma ritengo che il gruppo sia buono: come noi, la maggior parte delle squadre ha messo su degli organici misti tra esperienza e gioventù».
«Maccarrone e Milicevic – aggiunge il mister, analizzando la situazione degli ultimi due arrivati – sono in condizione discreta: non li ho potuti testare bene, ma hanno portato avanti gli allenamenti e li ho trovati in una buona condizione fisica. Il mercato cambia strada facendo: Maccarrone non è di certo un ripiego, anzi».
In chiusura, la questione riguardante l’allargamento delle panchine da sette a dodici giocatori: una questione che ha visto molte opinioni contrapposte, ma che vede il tecnico aquilano totalmente d’accordo.
«Sono molto contento dell’allargamento della panchina: per il mister la cosa più brutta era scegliere solo sette persone, dopo una settimana di duri allenamenti. In casa, questa è un’ottima cosa: ci darà la possibilità di portare tutti i giocatori. A volte, oltre agli undici, si opera anche il difficile ballottaggio della panchina in vista di come sarà l’incontro».