
Oltre mille conigli in stato avanzato di decomposizione sono stati trovati nei capannoni di un allevamento rimasto chiuso da tempo in contrada Congiunti a Collecorvino nel Pescarese. Sul posto, dopo la denuncia di due associazioni, la Forestale, i carabinieri del Nas di Pescara, la Asl di Pescara, e i carabinieri della compagnia di Collecorvino.
In corso verifiche sulla società che gestiva l’allevamento e sulla proprietà. Eventuali provvedimenti amministrativi o penali verranno presi in base ai risultati del sopralluogo e soprattutto della relazione del servizio veterinario della Asl di Pescara.
Le carcasse dei conigli decomposti sono state rinvenute ammassate in alcune cassette, in sacchi e alcuni capi nei frigoriferi.
«Al momento – ha detto il sindaco di Collecorvino, Antonio Zaffiri – posso solo dire che attendo una relazione da parte dei carabinieri del Nas e dai tecnici della Asl per una eventuale Ordinanza, considerando che a tutt’oggi non sono state ravvisate dagli organi tecnici problematiche gravi di ordine igienico-sanitario».
Si è appreso che l’allevamento, pare di proprietà di alcuni imprenditori marchigiani della provincia di Ancona, risulterebbe ufficialmente chiuso dal febbraio scorso per un fermo sanitario dovuto alla santificazione e bonifica del sito. La riapertura prima dell’estate non sarebbe però mai avvenuta.