Anziano ucciso a Penne, il presunto killer non risponde

16 settembre 2015 | 12:54
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Anziano ucciso a Penne, il presunto killer non risponde

Si è avvalso della facoltà di non rispondere Mirko Giancaterino, il pregiudicato 36enne arrestato domenica scorsa per l’omicidio di Gabriele Giammarino, 80 anni, ex maresciallo dell’aeronautica, trovato morto nella sua abitazione di via Bernardo Castiglione, a Penne (Pescara).

L’arrestato, che è difeso dall’avvocato Paolo Marino, è accusato di omicidio volontario con l’aggravante della crudeltà.

«Il mio assistito – ha detto l’avvocato Marino al termine dell’interrogatorio del gip Nicola Colantonio – è molto confuso. A me ha detto di essere innocente. E’ uscito la mattina presto, come usa fare di solito, per andare a comprare le sigarette, che poi però non ha acquistato».

Secondo l’avvocato «è tutto da verificare. Al momento – ho aggiunto – ho a disposizione solo gli atti relativi alla misura. Aspetto di avere il fascicolo completo. Ci sarebbe – ha proseguito – solo la testimonianza di una donna che dice di averlo individuato attraverso lo spioncino di casa e che abita nello stesso palazzo della vittima. Questa donna sostiene di avere visto una figura simile a quella ripresa dalla telecamera della tabaccheria che si trova su viale San Francesco. Oltre questi elementi non mi sembra ce ne siano altri».

L’avvocato Marino si è riservato di fare ricorso al Tribunale del Riesame. Nelle prossime ore il gip Colantonio dovrebbe decidere sulla convalida.

CONVALIDATO L’ARRESTO – E’ stato convalidato l’arresto di Mirko Giancaterino. Secondo il gip del Tribunale di Pescara, Nicola Colantonio, esistono gravi indizi di colpevolezza a carico dell’arresto e c’è anche il pericolo di reiterazione del reato.

Il giudice ha disposto che Giancaterino resti in carcere.

«L’indagato – scrive il gip – è soggetto che, attualmente, non ha freni inibitori: capace di aggredire soggetti in stato di minorata difesa, agendo con crudeltà; capace di porre a repentaglio l’incolumità fisica di numerosi soggetti usando armi da taglio ed appiccando il fuoco in uno stabile abitato da numerosi condomini».

L’arrestato viene, inoltre, descritto come «un soggetto violento, assolutamente privo di autocontrollo e dotato di spiccata capacità delinquenziale. Ed invero, neppure la sottoposizione al regime dell’affidamento in prova ai servizi sociali riusciva a frenare la volontà omicida di Giancaterino: ciò dimostra la sua assoluta incapacità di autocontrollo e l’evidente attuale pericolo per la collettività».