‘Premio Città di L’Aquila’: quando l’arte arride al sociale

17 settembre 2015 | 12:03
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‘Premio Città di L’Aquila’: quando l’arte arride al sociale

di Gioia Chiostri

Un premio che premia promesse. Il pensiero della vita sopravvissuta resiste anche all’illusione di una morte eterna. «Un colpo di reni, quattro anni fa, dato alla parentesi più oscura della città aquilana. In memoria di chi oggi non vede più il sole, di chi, la Basilica di San Bernardino, non l’ha osservata risorgere fra il catrame di una seppur lenta ma sempre stupefacente Ricostruzione, è nato il Premio ‘Città di L’Aquila’.

Una targa dorata della durata di un giorno fattivo, ma di 365 giorni spirituali, dedicata agli scomparsi del sisma e consegnata a chi, in un certo qual modo, tende onore al loro ricordo sempreverde». E’ stata battezzata il giorno 5 settembre, la quarta edizione di un nuovo modo di dichiarare il dolore e la sua rielaborazione. Il ‘Premio Città di L’Aquila’ ha preso possesso, all’incirca dieci giorni fa, di Piazza Duomo, laddove è avvenuta una cerimonia di premiazione delle eccellenze artistiche che, con L’Aquila, hanno intessuto un legame di racconto e di espiazione della tragedia umana.

Professionisti del settore artistico si sono dati appuntamento nella città delle lacrime di cemento, per calpestare ancora una volta, a distanza di sei anni, il suolo di una realtà ancora tanto amata quanto ridestata dalle cronache nazionali e non. Un giorno vissuto sull’onda ancora amarognola di un ricordo che fa male, ma che non si deve lasciar andare. A premiare una fra le stelle dello star system territoriale, Corrado Oddi, – volto di ‘Romanzo Criminale, ‘L’allenatore nel Pallone 2’, ‘Squadra Antimafia’, ‘I Cesaroni’, ‘Carabinieri’, ‘Amore Criminale’ – personalità di spicco in campo teatrale, attoriale e televisivo e occhio dell’Abruzzo artisticamente di qualità che piace.

L’attore nostrano, che milita tutt’ora nella Nazionale Italiana di Calcio Attori, ha premiato, durante la serata conclusiva, Alessandro D’Alatri, nuovo direttore del TSA, per l’impegno nella direzione del Teatro Stabile d’Abruzzo. «Un importante riconoscimento – questo il commento a caldo – che D’Alatri ha voluto dedicare a tutto lo staff». «Per me, una vera e propria ‘chiamata alle armi’ improvvisa e inaspettata, – racconta Oddi – ma anche tanto piacevole. Sono stato insignito della consegna del premio al nuovo timoniere della culla delle future eccellenze abruzzesi. Lui, sul palco, ha dimostrato tutto il suo affetto e tutta la sua stima personali, ovviamente e assolutamente reciproci. Una sorpresa di grande valore per chi conosce il dietro le quinte del palcoscenico d’Abruzzo». Il Premio ‘Città di L’Aquila’ è stato ideato da Mario Carlo Garrambone e Marco Compagni, rimasto, quest’ultimo, orfano del fratello Giovanni, anima spenta dal sisma del 6 aprile del 2009.

E’ organizzato dall’Associazione Culturale Aquila Eventi.

Il Premio, quest’anno, come sua abitudine radicata, ha avuto una doppia matrice: il pomeriggio del 5 settembre, un triangolare di calcio a sfondo sociale ha dato il primo battito alla manifestazione schiettamente aquilana, in previsione dello spettacolo serale. Alle ore 16, allo Stadio Tommaso Fattori del capoluogo, la Nazionale Italiana Jazzisti, la Nazionale Italiana Cabarettisti e una rappresentativa della città di L’Aquila si sono ‘dichiarate guerra’ sul rettangolo verde di gioco per portare a casa la bandiera della Beneficienza. Conad è stato lo sponsor ufficiale della Nazionale Italiana Jazzisti.

«Il triangolare di calcio ha convogliato sulla città i fondi per l’acquisto di una giostra per i bambini disabili da istallare nel parco cittadino», afferma Oddi. Quando la salute dell’arte, in poche parole, si accende contro la malasanità di un pensiero che, dopo sei anni, ancora disturba. L’attore Randall Paul, da anni innamorato della Regione Abruzzo e delle sue doti naturali, ha fatto il suo ingresso a L’Aquila grazie al Premio dedicato alla città e alla sue vittime. Attualmente Randall, di nascita hollywoodiana, vive a Miglianico con la moglie, Celeste, produttrice di Rancielo Productions e anima, assieme al marito, del progetto ‘Fasa Film Actors Studio Abruzzo’. Sguardo recitante di ‘Quattro matrimoni e un funerale’, ‘Eyes Wide Shut’ e ‘Mission Impossibile’, diretto da registi del calibro di Kubrick e De Palma, Randall Paul nutre un’affezione particolare per l’entroterra nostrano. La sua presenza ha deliziato il pubblico aquilano e la città. Un nome d’oro per un ricordo di altrettanto valore umano: le corde dell’arte si intrecciano in Abruzzo.

Ospite speciale, inoltre, lo storico direttore della fotografia italiano Roberto Girometti, un asso di cuori nell’arte dell’obiettivo al servizio del ‘bel movimento’ incisivo. Girometti è stato, ed è tutt’ora, un prolifico operatore cinematografico e regista di pellicole di valore quali ‘Mafia, una legge che non perdona’, Le segrete esperienze di Luca e Fanny’ e ‘Professione P…attrice’. «Lavorò, durante la sua brillante carriera – fa sapere Oddi – con nomi di alta levatura quali il gioiello nostrano Rossellini, Castellari, Rossetti, Colizzi e Shadow». Romano di nascita, ma girovago mondiale per professione, ha partecipato, nel corso della sua carriera vorticosa, a molti festival come ospite, tra i quali Venezia, Festa del cinema di Roma e il noto Festival di Taormina.

Sua, inoltre, l’arguta battaglia per il raggiungimento del riconoscimento legislativo nel ‘diritto d’autore’ per tutti gli autori della Fotografia Cinematografica attivi nel mondo.

In platea, nomi di spicco quali la senatrice Stefania Pezzopane, aquilana di cuore e di sangue, e Rodolfo De Laurentis. Forte anche il calore del pubblico, che, da quattro anni a questa parte, non lesina di partecipare ad un evento sentito nelle viscere della mente. «Il Premio è nato, infatti, – spiegano gli organizzatori in una nota diramata – con l’intento di coniugare il ricordo di un recente e doloroso passato con quello di una terra connotata da una imponente eredità storico-culturale, che non deve e non può essere perduta. Un omaggio, dunque, a chi ha mostrato verso L’Aquila e la sua comunità amicizia e volontà di aiutare per la rinascita della nostra terra».

La spilla più preziosa da poter o voler indossare è il racconto che si fa agli altri di ciò che è stato e ciò che, si spera, sarà. Il destino della città è riposto nelle mani dei suoi abitanti. Gli attori e gli artisti presenti a L’Aquila in occasione del Premio, hanno collaborato, per una notte, con lo spirito di redenzione e resilienza tipico della città, con lo scopo di intrecciare con il suo passato una speranza per il suo futuro. L’Aquila rinascerà dalle sue ceneri quando alle spalle percepirà la sensazione candida di avercela fatta per sé stessa e per chi ella lasciò, suo malgrado, a piedi sulla strada della vita.