
«Siamo venuti a vedere il Mammut!». Lo esclamano con occhi sgranati bambini dell’Aquila nati nel post-sisma, approfittando delle Giornate europee del patrimonio, oggi e domani, per scoprire un pezzo di storia della loro città.
Secondo gli organizzatori sono 2.500 le persone che hanno affollato oggi il Forte spagnolo cinquecentesco per ammirare uno dei due scheletri più completi del [i]Mammuthus meridionalis[/i] in Europa, ritrovato nel ’54 a 15 chilometri dall’Aquila e che ha resistito al terremoto del 2009. L’altro fossile è conservato in Russia.
{{*ExtraImg_254346_ArtImgRight_300x200_}}Il fossile dell’animale, alto 4 metri, è stato riportato 61 anni dopo all’antico splendore, con una spesa di restauro da 600 mila euro finanziati dalla Guardia di Finanza. Un successo clamoroso, che ha visto gli aquilani fare pazientemente la fila, perfino all’ora di pranzo, quando era ipotizzabile un minor afflusso, per di più sotto un sole cocente, appena velato dalle nuvole nel primo pomeriggio.
Le visite gratuite allo scheletro continueranno anche domani, dalle 9 alle 18, ma con possibilità di ampliare l’orario fino alle 19.30.