L’Aquila, il baratto amministrativo per i morosi

21 settembre 2015 | 13:28
Share0
L’Aquila, il baratto amministrativo per i morosi

L’articolo 24 dello Sblocca Italia permette ai comuni di regolamentare il cosiddetto “baratto amministrativo”: i cittadini in difficoltà che non riescono a pagare tributi comunali, canoni e bollette dei Progetti Case e Map possono estinguere il debito, o parte di esso, eseguendo lavori per il comune quali, per esempio, la pulizia di piazze e strade ovvero interventi di decoro urbano, di recupero e riuso di aree e beni immobili inutilizzabili e lavori di piccola manutenzione.

«Per questo – si esprime in una nota il gruppo consiliare ‘Appello per L’Aquila che Vogliamo’ – abbiamo preparato una delibera consiliare, con allegato “Regolamento per il baratto amministrativo”, che definisce tutta la procedura e che introduce il concetto dei “morosi non colpevoli”».

«Infatti ad oggi, con un’evidente ingiustizia sociale, l’amministrazione non fa alcuna distinzione tra i morosi: per noi invece c’è una netta differenza tra quelli che possono pagare, e per questi va preteso che saldino tutti i debiti accumulati, e quelli che non possono pagare per oggettive difficoltà (sono stati licenziati, non gli è stato rinnovato un contratto a tempo o atipico, …). E allora se non si hanno soldi si può prestare il proprio lavoro per saldare quanto dovuto con attività di cui il comune ha evidente bisogno, basti pensare al decoro urbano delle strade e giardini e alla piccola manutenzione dei Progetti Case e Map», si legge nella nota.

«Il baratto amministrativo offre un doppio vantaggio, da un lato i contribuenti in difficoltà possono assolvere ai propri doveri e dall’altro il Comune può usufruire di forza lavoro, in un periodo in cui scarseggiano risorse, le assunzioni sono bloccate ed i risparmi e tagli nella gestione amministrativa rendono determinate attività di difficile soddisfacimento.

Soprattutto si da l’opportunità di ridare dignità a chi, per le contingenti e transitorie situazioni di emergenza, è costretto a diventare frodatore fiscale non colpevole, dando loro la possibilità di mettersi a disposizione della propria comunità e di sentirsi utili a se stessi e agli altri.

Crediamo che i passaggi in Commissione e Consiglio comunale possano servire alle altre forze politiche per migliorare il Regolamento da noi proposto. Quelli sedi dovrebbero servire proprio a questo», questa la conclusione.