L’Aquila, il settembre nero delle famiglie aquilane

21 settembre 2015 | 13:50
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L’Aquila, il settembre nero delle famiglie aquilane

La scuola che fa discutere è a L’Aquila. «Settembre è un mese nero per le famiglie aquilane. Il sindaco Cialente

ed il Partito democratico le stanno letteralmente lapidando», questo il grido d’allarme lanciato dai consiglieri comunali Emanuele Imprudente, Daniele Ferella e Luigi D’Eramo (Noi con Salvini L’Aquila).

«Le tasse sulla casa sono al massimo consentito dalla legge, dato che la somma

tra IMU (8.1) e TASI (2.5) non può superare, per legge, quota 10.6.

I servizi scolastici, trasporto alunni, mense , rette degli asili nido

hanno avuto un aumento dei costi incredibile ed in alcuni

casi sono anche raddoppiati».

«Sono stati chiusi – concludono i tre consiglieri – 2 asili nido su tre.

Tra 10 giorni andranno a casa tutti i lavoratori precari del Comune

che, dall’indomani del terremoto, mandano avanti ,tra mille

difficoltà, insieme con gli altri dipendenti, le attività ed i servizi dell’ente, con competenza e professionalità.

Ricordiamo, inoltre, che ci sono casi di persone che sono precari del Comune da oltre 20anni( Poliedro)».

«Avremo dunque circa 60 persone senza lavoro e quindi altre 60 famiglie aquilane in difficoltà.

Non contenti della catastrofe che rappresentano per la città, succede anche che

le scuole sono costrette a chiedere ai genitori di portare la carta

igienica da casa, perchè il Comune non provvede.

Vergogna! A Casa!».