Avezzano, le promesse di Di Pangrazio

Avezzano – La città di Avezzano si sveglia dal torpore delle chiacchiere: attacco su larga scala al Sindaco. Pronti 10.000 volantini per ricordare al Primo cittadino le promesse fatte ma non mantenute.
Dopo tre anni di pochi fatti e molte chiacchiere del Sindaco Di Pangrazio, il Comitato per la “Rinascita di Avezzano”, una coalizione civica trasversale non partitica, interpretando il sentimento di molti cittadini stufi delle promesse non mantenute, parte all’attacco e si appresta a tappezzare la città con manifesti e volantini. E’ stata diffusa alla stampa la prima serie di manifesti, mirati a ricordare ai dipangrazi le promesse rimaste nel mondo delle buone intenzioni, e di buone intenzioni come sappiamo è lastricata la strada dell’Inferno.
E se non sarà un Inferno, per i dipangrazi, sarà certamente un Purgatorio – o almeno una bella purga – leggere, sui muri della loro città, le prime cinque promesse irrealizzate: “completerò il nuovo Municipio, sarà sede di Uffici e dell’Accademia internazionale della cucina”; “aprirò l’interporto con ufficio dogane e borsa merci”; “farò la nuova sede per l’Università, un Campus che sarà il quinto polo universitario d’Abruzzo”; “valorizzerò piazza Torlonia con riqualificazione dell’area pedonale dall’Arssa al Castello Orsini; “farò importanti interventi di manutenzione su strade e marciapiedi”. Tutti i manifesti, molto appetibili graficamente, sono corredati dall’amara stampiglia “non fatto” e si chiudono con un significativo “tutte chiacchiere”. Cinque importantissimi impegni, sia del Sindaco che per alcuni del fratello Peppe, che sono rimasti nel limbo delle fantasticazioni elettorali.
Il comitato per la “Rinascita di Avezzano” suona quindi la sveglia ai cittadini ancora illusi dalle capacità sovraumane del supertecnico Di Pangrazio, ricordando una serie di fondamentali progetti politici che non hanno trovato riscontro reale nei tre anni di mandato e che, stando così le cose, assai difficilmente potranno trovare una qualche conclusione negli ultimi due anni. E’ chiaro che l’obiettivo politico del Comitato Rinascita è quello di costruire un progetto politico credibile, concreto e soprattutto alternativo alla cappa di potere dipangrazico che è sceso come una nebbia opaca sulla città di Avezzano, una città ormai cenerentola nel contesto della politica regionale e nazionale. E parte di questo progetto politico è lo “sbugiardamento” pubblico del sindaco, mostrando alla città una lunga serie di promesse restate soltanto pie intenzioni. Molte altre frecce sono in effetti nell’arco del Comitato che lancerà periodicamente una serie di manifesti e volantini con le promesse non mantenute: dal Progetto Marsica alla re-inclusione di Avezzano nel 107.3.c; dal risanamento del Cam al rilancio del Crab, dall’hub ferro/gomma di Avezzano al potenziamento della ferrovia per Roma; dalla valorizzazione di Villa Torlonia all’Avezzano a banda larga; dalla riqualificazione del centro storico ad Avezzano leader della Marsica….ci fermiamo qui per carità di patria, ma occorrerebbero anni e migliaia di manifesti per ricordare le promesse, piccole e grandi, non mantenute dal Sindaco e suoi sodali.
E proprio in queste ore il Sindaco rilancia, come un giocatore che bluffa a poker, invocando a gran voce l’apertura dell’Interporto entro dicembre 2015 (ovvero 85 giorni da oggi, neppure SuperMan ci risucirebbe!). Ci lasci il Sindaco dei miracoli un po’ scettici sulla sua ennesima promessa, dal momento che ad oggi, a ben tre anni di mandato, il saldo della sua gestione appare assai negativo ed asfaltato da un mix di arroganza, furbizia e tirare a campare. E’ proprio emblematica di un modo di fare questa ultima promessa, l’apertura dell’Interporto entro il 2015. Una promessa importante dei f.lli dipangrazi, ricordiamolo, nata in campagna elettorale, poi del tutto dimenticata, ora rilanciata e che finirà come un boomerang devastante, dato che l’Interporto non sarà aperto né a dicembre 2015 né nel dicembre 2016 né probabilmente mai.
Prima che il Sindaco faccia altre promesse irrealizzabili, qualcuno degli “yes man” che lo adulano, dovrebbe ricordargli che le promesse sono sacrosante, ma si devono sposare con la fattibilità concreta, con le disponibilità finanziarie e con la chiara definizione del percorso politico-amministrativo che porta la promessa ad essere onorata. E’ una questione di rispetto nei confronti dei cittadini, e di rispetto del ruolo di Sindaco che si ricopre temporaneamente. E su questo con Di Pangrazio proprio non ci siamo. Le troppe e reiterate promesse, freneticamente gridate su tutti i giornali, e poi non onorate, non sono certamente un bel segnale. Non si deve esagerare nel giocare con la gente, perché i cittadini sono molto meno stupidi di quello che il politico furbetto pensa, e poi i cittadini te la fanno pagare, e cara, in cabina elettorale. Di sicuro Di Pangrazio ha una gigantesca considerazione personale di se stesso, ed alle bufere polemiche che stanno seppellendo il suo mandato risponde sempre allo stesso modo: con nuove e maggiori promesse. Maperò irrealizzabili!
L.S.