Aret, confermata condanna a Petrilli per abuso d’ufficio

Giulio Petrilli, ex presidente dell’Azienda regionale edilizia e territorio (Aret), ente poi cancellato, é stato condannato a otto mesi con l’accusa di abuso d’ufficio per aver stabilizzato precari in forza all’azienda di cui era presidente e per aver stipulato col direttore un contratto di lavoro a costi nettamente minori.
Conferma gli otto mesi di carcere senza condizionale la Corte d’Appello dell’Aquila.
Lo stesso Petrilli commenta : «Il mio è un caso unico in Italia. Mi hanno condannato per aver stabilizzato dei dipendenti. Mai una sentenza cosi? Preordinata e voluta. Il carcere per questo.
Senza parole. Non solo non mi hanno risarcito per il carcere ingiusto di sei anni come ha sottolineato il mio legale Francesco Camerini, ma anche questo».
Poche parole quelle dell’ex Presidente Aret in cui traspare tutta la sua rabbia: «Ho rispettato la costituzione sul diritto al lavoro – continua- ma dovevano forse mandarmi un segnale di stare zitto e non fare piu’ nessuna battaglia di qualsiasi genere per il risarcimento da ingiusta detenzione e anche contro la corruzione post terremoto».
Sulla vicenda interviene anche il consigliere comunale Antonio Nardantonio: «Per Giulio Petrilli a breve potrebbero riaprirsi le porte del carcere dove da giovane e’ stato recluso per ben sei anni prima di essere assolto dal reato di banda armata. Ora e’ accusato della stabilizzazione di alcuni lavoratori e mai, mai una persona per questo e’ stata condannata al carcere.Nell’Aquila post terremoto con tutto quello che e’ successo – commenta Nardantonio – si pensa a condannare al carcere colui che per primo denuncio’ il malaffare ed e’ stato condannato per il grave reato di aver lottato contro la precarieta’. E’ stata scritta una pagina nera della giustizia».