L’Aquila: Casa studente, chiesti 6 mln a Regione-Adsu

3 ottobre 2015 | 18:11
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L’Aquila: Casa studente, chiesti 6 mln a Regione-Adsu

Le parti civili nel processo per il crollo della Casa dello studente, avvenuto nella notte del 6 aprile 2009 con il terremoto, chiedono un risarcimento record di 6 milioni di euro di danni alla Regione Abruzzo e all’Azienda per il diritto agli studi universitari (Adsu). Oggi l’avvocato teramano Wania Della Vigna, che assiste le famiglie delle vittime e i feriti sopravvissuti, ha notificato gli atti di citazione a favore di alcune vittime del crollo.
I 6 milioni complessivamente richiesti riguardano i famigliari del ragazzo deceduto Hussein Hamade detto Michelone e altri 5 studenti, miracolosamente estratti vivi dalle macerie dell’edificio dopo la scossa delle 3.32. L’udienza è stata fissata al 13 gennaio 2016 alle 9, dinanzi al Tribunale civile dell’Aquila.

«La Regione era proprietaria dell’immobile, è responsabile per aver omesso di eseguire opere di manutenzione, ristrutturazione e adeguamento strutturale dell’edificio e ha consentito l’esecuzione di opere che hanno ulteriormente aggravato la stabilità e reso più fragile l’edificio», spiega il legale. Quanto all’Adsu,« è responsabile dei danni cagionati alle vittime e ai loro congiunti, in quanto anch’essa custode» della struttura. Il legale ha annunciato che seguiranno, nei prossimi mesi, altre citazioni per il risarcimento danni anche a favore degli altri undici ragazzi suoi assistiti sopravvissuti al crollo.
In sede penale, ai tecnici Pietro Centofanti, Tancredi Rossicone e Bernardino Pace, autori del restauro del 2000, sono state confermate in Appello le pene del primo grado, 4 anni di
reclusione per omicidio colposo, disastro colposo e lesioni; al tecnico dell’Adsu Pietro Sebastiani pure confermati 2 anni e 6 mesi per le stesse accuse. Si attende l’eventuale ricorso in
Cassazione. In primo grado ci sono state anche quattro assoluzioni e due non luogo a procedere.