Panifici italiani ‘sotto inchiesta’: 833 ispezioni

Sono stati segnalati 393 esercenti alle Autorità competenti (di cui 21, deferiti all’Autorità Giudiziaria) e le sanzioni amministrative sono circa 400 mila euro.
Le violazioni più ricorrenti hanno riguardato le carenze igienico-strutturali, l’assenza dell’autorizzazione sanitaria necessaria per l’esercizio dell’attività di panificazione; l’autocontrollo, la mancata predisposizione di un sistema di rintracciabilità dei prodotti; l’irregolarità dell’etichettatura e le inosservanze della specifica normativa di settore. Sono stati inoltre riscontrati illeciti di natura penale, come la presenza di alimenti in cattivo stato di conservazione e frodi in commercio. Le irregolarità sono sostanzialmente uguali tra Nord, Centro e Sud. In provincia di Lecce, in un panificio, sono state rilevate precarie condizioni igienico strutturali e contaminazione di materie prime ed attrezzature per la presenza massiva di insetti e roditori.
I carabinieri hanno proceduto alla sospensione dell’attività ma il giorno dopo il panificio era in pieno esercizio.
A Bologna presso un panificio hanno rinvenuto alimenti (salumi, latticini, confetture, sfarinati, frutta secca, cioccolato, sciroppi, miele, ecc.) con termini minimi di conservazione e date di scadenza superati anche di qualche anno: sequestrati 190 quintali di alimenti, del valore di circa 25.000 euro. In un panificio di Torino, il NAS ha rinvenuto impasti per pane, pizze e panettoni, indebitamente congelati, invasi da brina e contenuti in sacchetti di plastica senza indicazioni sulla natura del prodotto e della data di congelamento. I titolari dello stabilimento sono stati denunciati.
In provincia di Perugia i Carabinieri del NAS hanno individuato due locali adibiti abusivamente a depositi di alimenti, contenenti 100 quintali di preparato per basi di pizza congelate e 15.000 litri di bevande varie.