Antimafia. Roberti: «Decreto ci crea problemi»

8 ottobre 2015 | 16:43
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Antimafia. Roberti: «Decreto ci crea problemi»

«E’ importante che ci si confronti sulla competenze perché la Legge è fatta un po’ male, non chiarisce. Il decreto Antimafia ci crea dei problemi che stiamo cercando di superare con il coordinamento, con la circolazione delle informazioni, con regole che evitano delle sovrapposizioni, raddoppi inutili. L’efficacia nell’azione di contrasto sul piano cautelare e di prevenzione nasce con la tempestività, completezza e con il coordinamento degli interventi. Purtroppo il Csm non e’ mai intervenuto per indicare una piccola attivita’ rivolta ai protocolli, la loro attuazione e’ affidata alla buona volontà e al senso istituzionale dei singoli uffici». Lo ha detto all’Aquila, il procuratore nazionale Antimafia Franco Roberti, nel corso della firma del protocollo d’intesa in materia di indagini finalizzate all’applicazione di misure di prevenzione patrimoniali, alla quale hanno preso parte oltre all’Avvocatura generale presso la Corte d’Appello, i procuratori di tutto il distretto regionale d’Abruzzo.

«Leggendo le carte nel territorio abruzzese c’e’ una sproporzione fortissima tra i mezzi a disposizione e il lavoro che bisogna compiere. Tutte le procure soffrono oggettivamente, di fronte ad una crescita esponenziale sia per quanto riguarda gli stupefacenti che nello smaltimento dei rifiuti perche’ questo e’ un territorio di transito. Mettere attorno al tavolo una procura generale presso la Corte d’Appello, la procura distrettuale, le procure del territorio e come struttura la procura nazionale antimafia e’ comunque un valore aggiunto per tutte le nostre attivita». Lo ha detto all’Aquila, il sostituto procuratore presso la Direzione nazionale antimafia, Antonio Laudati.