L’Aquila, diabete: «Rischia un terzo delle donne»

12 ottobre 2015 | 17:17
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L’Aquila, diabete: «Rischia un terzo delle donne»

Centrotredici visite in diabetologia, da cui arriva un severo monito per le donne: «un terzo delle esaminate è obeso e rischia di entrare, senza averne piena coscienza, nell’anticamera della malattia». A diffondere il dato è la Asl dell’Aquila, che sottolinea come «l’eccedenza ponderale o l’obesità, a seconda dell’entità di eccesso di chili, sono il ‘concime’ di cui si nutre il terreno del diabete di tipo 2, che è dovuto per lo più all’ eccesso di peso e che, associato a scarsità o assenza di movimento, può favorire l’insorgenza della patologia».

«L’inconsapevolezza del rischio – precisa la Asl – è stata riscontrata nel 30% delle donne visitate e a far aumentare la preoccupazione c’è un altro elemento: si tratta di donne che per la prima volta si sono rivolte a diabetologia per sottoporsi a controlli, approfittando delle visite offerte dagli ospedali italiani con maggior qualità nei servizi di prevenzione al femminile, tra i quali figura il San Salvatore, nell’ambito della manifestazione H-Open month, promossa da Onda (Osservatorio nazionale salute delle donne)».

All’ospedale dell’Aquila, sulle 33 donne con eccesso ponderale o obesità (età media 56-58 anni), il servizio di diabetologia dell’ospedale San Salvatore, diretto da Rossella Iannarelli, ha disposto, dopo le visite dei giorni scorsi, una serie di analisi per indagare nel dettaglio la situazione di ciascuna e mettere eventualmente in atto la prevenzione. «Del resto – fa presente la Asl – l’obesità, in aggiunta a stili di vita sbagliati e protratti nel tempo, è la causa del diabete tipo 2 in una percentuale dell’80%». Le altre donne (80), sottoposte a visita, erano invece già alle prese, a diverso titolo, con la malattia e per loro il controllo è stata l’occasione per fare ulteriori monitoraggi.

Anche il servizio ginecologia, diretto dal professor Gaspare Carta, ha svolto un ragguardevole volume di lavoro in occasione del mese dedicato alla prevenzione. Gli ambulatori, in più giornate, hanno esaminato 111 donne tra i 22 i 66 anni. L’incontinenza urinaria è in vetta alle problematiche uro-ginecologiche emerse dal monitoraggio, le cui operazioni in ambulatorio sono state coordinate dalla professoressa Angela D’Alfonso. Per volume di prestazioni assicurate Ginecologia, per l’occasione, ha svolto uno dei controlli di più ampio respiro sulle donne, come confermato dal gran numero di chiamate che il servizio ha ricevuto, anche a prenotazioni chiuse.

Pioggia di telefonate anche a Cardiologia, diretta da Sabrina Cicogna, che durante la scorsa settimana ha evaso tutte le 40 prenotazioni, inoltrate con grande rapidità dalle utenti. A tutte è stato fatto l’elettrocardiogramma.

Chi farà prevenzione per tutto il mese corrente, nell’ambito dell’H-Open month, è il centro epilessia, diretto da Paolo Aloisi, che, dal 2 ottobre scorso a oggi, ha compiuto 12 visite, in aggiunta alla consueta attività giornaliera del servizio, a donne tra 20-40 anni. Dai controlli, emerge in parte una sorpresa: poche le donne andate in ospedale per l’epilessia. Per lo più il motivo è riconducibile, in senso ampio, al filone spiccatamente neurologico: ansia, cefalee e vertigini.