Partecipate Comune L’Aquila: «Revocato stato di agitazione»

14 ottobre 2015 | 17:07
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Partecipate Comune L’Aquila: «Revocato stato di agitazione»

Revoca dello stato di agitazione in relazione alle società partecipate del Comune dell’Aquila. La notizia è stata diffusa, attraverso una nota congiunta, da Cgil, Cisl, Uil, Faisa, Fiadel e Ugl.

«Si è tenuto, presso la Prefettura dell’Aquila – precisano le organizzazioni sindacali nella nota –  il secondo incontro fissato a seguito dell’apertura, da parte di tutte le organizzazioni sindacali, dello stato di agitazione delle Società partecipate del Comune dell’Aquila (Asm, Ama, Afm, Ctgs, Sed) e ciò come previsto nell’ambito della fase di raffreddamento e conciliazione. La procedura era stata avviata per chiedere al Comune dell’Aquila di modificare l’Atto di indirizzo e controllo delle Società partecipate contenente, secondo i sindacati, norme che comportano il mancato rispetto dei contratti nazionali: preoccupazione fondata, stante il comportamento già assunto in merito da Asm e Sed, che non hanno ancora provveduto ad applicare quanto previsto sulla parte economica».

«La riunione, come ribadito e riportato nel verbale – si legge ancora nella nota diffusa dalle organizzazioni sindacali – si è conclusa con la revoca dello stato di agitazione a fronte dell’impegno assunto dal Comune dell’Aquila di aprire un percorso di confronto congiunto tra Comune-Società-Organizzazioni Sindacali, da concludersi entro 30 giorni, teso a modificare l’atto di indirizzo nel rispetto delle normative nazionali. Al tavolo è emerso un alto senso di responsabilità da parte dei convenuti: unica voce fuori dal coro quella dell’amministratore unico di Asm Rinaldo Tordera, secondo le organizzazioni sindacali non curante del fatto che un mancato accordo avrebbe potuto comportare una interruzione dei servizi pubblici essenziali a danno dei cittadini. Un atteggiamento, quello di Tordera, che è già stato attenzionato dalla Commissione Nazionale di Garanzia e che, oltre ad essere considerato fuori luogo, rischia di procurare ad Asm Spa una sanzione economica che, di certo, non potrà ricadere sulle spalle dei cittadini».