
Un pozzo probabilmente risalente all’epoca del prosciugamento del Fucino (1878), è stato scoperto in località Borgo Incile durante un’ispezione effettuata dai geologi per valutare la pericolosità di una voragine, di oltre tre metri di diametro, apertasi in seguito al nubifragio di mercoledì pomeriggio.
I geologi sono convinti che la voragine abbia riaperto uno dei pozzi scavati lungo l’emissario che permette il deflusso delle acque del Fucino verso il fiume Liri. Sono in corso valutazioni da parte dei tecnici per stabilire se il pozzo in questione non sia, addirittura, da ricollegare ai lavori eseguiti dall’imperatore Claudio (primo secolo dopo Cristo) nel fallito tentativo di prosciugare il lago del Fucino. Gran parte delle opere eseguite dai romani, compresi i cunicoli di Claudio, furono utilizzati dagli ingegneri del principe Alessandro Torlonia per portare a compimento una delle opere idrauliche più grandi e mai realizzate in Italia.
Sul posto si è recato anche il sindaco di Avezzano, Giovanni Di Pangrazio, che nei prossimi giorni ha annunciato ulteriori verifiche con i georadar per accertare la sicurezza del luogo.
Nell’immagine uno dei luoghi colpiti dall’alluvione.